Giorgio Gaber e la sua lezione sull’amore per il nostro tempo

Quando saremo capaci di amare: l’amore come via per la pace e la consapevolezza di sé

Nel testo di Quando sarò capace di amare, Giorgio Gaber ci consegna una riflessione di straordinaria attualità sull’amore, inteso non come semplice emozione, ma come una scelta consapevole, un impegno esistenziale che richiede maturità, equilibrio interiore e coraggio. È un amore che non possiede, non giudica, non cerca di cambiare l’altro, ma che nasce dalla capacità di accettare e accogliere. Un ideale apparentemente lontano, eppure mai così necessario come oggi, in un mondo frammentato da divisioni, incomprensioni e conflitti.

Per amare veramente, sembra suggerire Gaber, dobbiamo innanzitutto conoscere e amare noi stessi. Quando sarò capace di amare/ Vorrò una donna che non cambi mai recita una delle sue frasi più emblematiche. In queste parole si cela un’intuizione profonda: l’accettazione autentica dell’altro è possibile solo se siamo in pace con noi stessi. Amare non è cercare di colmare un vuoto interiore attraverso l’altro, ma partire da una pienezza, da un equilibrio raggiunto dentro di noi.
Erich Fromm, nel suo saggio L’arte di amare, ci ricorda che l’amore non è una questione di fortuna, ma una disciplina che richiede pratica, conoscenza e consapevolezza. Solo chi è capace di accettare i propri limiti e riconoscere il proprio valore può davvero accogliere l’altro per ciò che è, senza cercare di plasmarlo a propria immagine. In questo senso, l’amore diventa non solo un dono, ma anche una responsabilità, un incontro tra due libertà.

Quando sarò capace di amare/ Amerò veramente il mondo scrive Gaber, trasformando l’amore in una visione universale. Non si tratta più soltanto di una relazione personale, ma di un principio che può guidarci verso una convivenza pacifica e armoniosa.
L’amore, infatti, può diventare la chiave per abbattere barriere culturali, sociali e politiche. La tradizione filosofica e spirituale lo sottolinea da sempre: Carl Rogers, padre della psicologia umanistica, ha evidenziato che l’empatia – la capacità di comprendere profondamente l’altro – è il fondamento di ogni relazione autentica. Allo stesso modo, il filosofo Emmanuel Lévinas ci invita a vedere nell’altro un richiamo etico alla responsabilità: amare significa assumersi il compito di rispettare e proteggere chi ci sta di fronte, indipendentemente dalle differenze.

Anche il pensiero e l’azione di Gandhi ci offrono una lezione preziosa: l’amore, nella forma della nonviolenza, è un potere trasformativo. Rispondere al conflitto con la comprensione, alla violenza con il dialogo, non è un segno di debolezza, ma la manifestazione più alta di forza e saggezza. In un mondo dove le tensioni spesso degenerano in scontro, l’idea di un amore che guarisce e unisce assume una rilevanza cruciale.
L’insegnamento di Gaber ci ricorda che amare è, innanzitutto, un atto concreto, un’azione che si rinnova ogni giorno. Significa scegliere il dialogo al posto dello scontro, costruire ponti invece di alzare muri, ascoltare invece di giudicare. Non è un’utopia, ma un percorso praticabile che comincia da ciascuno di noi.
Viviamo in un’epoca di interconnessioni globali, ma spesso incapace di vera comprensione reciproca. L’amore, inteso come accettazione e rispetto, può diventare il linguaggio universale che ci unisce. Tuttavia, per poterlo offrire al mondo, dobbiamo prima imparare ad amare noi stessi: accogliere le nostre fragilità, lavorare sulle nostre ferite, trovare dentro di noi quella stabilità necessaria per donare senza riserve.
Quando sarò capace di amare canta Gaber, lasciandoci con una domanda aperta: siamo davvero pronti ad abbracciare questa responsabilità? Amare non è solo un atto intimo, ma un impegno politico, sociale ed etico. È scegliere di vedere l’umanità nell’altro, anche quando è diverso da noi.
L’amore di cui parla Gaber non è cieco né passivo: è una forza che costruisce e trasforma, che ci insegna a vivere in armonia con noi stessi e con il mondo. Solo imparando ad amarci possiamo costruire relazioni autentiche e diventare artefici di un mondo più giusto, più umano. Perché, come Gaber suggerisce, amare veramente significa accettare, rispettare e donarsi, con coraggio e senza riserve.

Posted

06 Dec 2024

Pensieri e riflessioni


Nadia Laccetti



Foto dal web





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