Nel mezzo del cammin di nostra vita...
Ho “rubato” questa frase solamente per citare... l’im-portanza del camminare...
Perché il sentiero non è più, poi, così lungo ancora da percorrere...
Camminare è l’esercizio fisico più semplice che l’essere umano può esercitare.
Camminare e pensare/meditare è un binomio che aiuta molto. Si sta “riscoprendo” il camminare lento e il pensare mentre si cammina.
Scoprirlo in un’epoca la nostra ingarbugliata e diretta in velocità verso il nulla o verso la violenza e la negazione del pensare o del camminare il meno possibile, è qualcosa di “rivoluzionario”.
Mentre cammino nella natura soprattutto in ambienti montani tra boschi e vette, sì, pensare nel silenzio della natura è una forma reale di spiritualità. Preciso, il silenzio in natura non esiste ma, ha una sua voce, un suo sussurrare, sicuramente non c’è la bolgia rumorosa delle città.
Camminare ed ascoltare i suoni che mi attorniano, è qualcosa di magico che trasferisce la mente dentro mondi mentali nuovi e profondi.
È come entrare in se stessi, conoscere se stessi, incontrare se stessi, dialogare con il proprio io, ed affrontare anche ciò che non piace di noi stessi. Un lavoro nella psiche ed a volte nei suoi abissi. Mentre cammino respiro con la mente, mi lascio trasportare in nuove idee, progetti, iniziative oppure mentre passo dopo passo, ammirando il circostante e la sua essenza, svuoto la mente dal quotidiano pesante e tossico, per incontrare in me leggerezza e spiritualità. Un’essenza essenziale.
Forze che diventano propulsatrici come gli stessi muscoli che mi spingono sull’erto sentiero per arrivare alla cima. Così è nella mente, forze neurali indispensabili.
Camminare, forza motrice e forza spirituale. Una e l’altra utili per un benessere generale ed una essenza spirituale per un benessere spirituale. Questo è per me camminare. Una essenza fisica per un benessere generale ed una essenza spirituale per un benessere neurale, laddove la mente, giardino divenuto Eden del pensiero, con la ragione che è forza di equilibrio contenente valori di solidarietà e mai di chiusura verso le diversità.
Camminare per appartenenza a ciò che è natura a quel senso di fusione emozionale che si instaura quando essere nella natura è far parte di un insieme grande, unico e complesso. E nel rispetto di essere suo ospite la consapevolezza che, di essa necessito senza essere mai despota o padrone indiscusso o incivile, perché essa, la natura, mai dovrebbe diventare misera merce
Camminare per essere vivi dentro e percepire quel senso di vitalità che genera autostima.
Camminare e lasciarsi coinvolgere da sensazioni appaganti che, trasformano paesaggi mentali in strati di visioni per diventare emozioni da vivere finché nella natura si comprenda il senso di rispetto verso tutte le vite in essa viventi.
Camminare nella natura sorseggiare con la mente l’essenza vitale per innamorarsi di questa unicità di pianeta, unico nel suo genere ed unico con diversità di vite vegetali e animali. Compreso l’animale umano.
Camminare nella nostra vita, con la nostra vita, per vivere della nostra vita e condividere questa vita con le vite che si incontrano in questo mondo di migranti da sempre girovaganti in cerca di una vita migliore su questa palla di pianeta.
Si giunge, poi, a fine camminata con dentro di sé un piacevole senso di appagamento spirituale soprattutto carico di positività per affrontare il quotidiano con più convincimento.
Ecco che, camminare diventa, per me, esercizio fisico per dare energia al corpo ed alla mente che, vivace cerca sempre quel benessere spirituale che nella psiche diventa energia e forza.
Camminare e comprendere in quel cammino l’esistenza di tutta la storia umana che, da millenni cammina per necessità, per forzatura, per fuggire da folli guerre, da soprusi, da violenze, per trovare senso di vita e trovare senso dentro noi stessi di essere unici noi, in un pianeta unico per noi così bello, complesso e complicato tra migliaia di forme di vita. Uniche anch’esse. Tutte.
Camminareper essere capaci di avere lungimiranza nella bellezza del tutto senza distruggere nulla.
Camminare e osservare la natura con sentimento, con senso di profonda consapevolezza affinché non sia difficile capire e comprendere dove sia e cosa sia.