È difficile essere sereni nel nostro tempo se si seguono le vicissitudini di questo terzo millennio. Identifico così questo mio dire:
L’essere umano è dentro alla sua caverna, scura forse con qualche incisione rupestre sulle pareti per darsi un certo tono. Un antro insomma primordiale, con acceso, il fuoco per scaldarsi un po’ per stemperare il freddo che lo circonda.
Il suo sguardo volge verso l’uscita. All’esterno un ambiente inospitale al primo sguardo, misterioso, sconosciuto, pauroso anche, da scoprire e da affrontare. Deve uscire per necessità di sopravvivenza ma, la paura, il timore di ciò che non conosce lo percepisce in tutto il corpo.
Qualche lento passo verso l’uscita con sguardo attento pieno di timore nell’osservare ciò che ritiene sconosciuto, mentre lentamente allunga la mano verso il basso e con fare deciso prende ciò che ha sempre lì accanto, la sua clava, la sua difesa, la sua arma primordiale, e con forza la stringe come fosse un allungamento del suo corpo per avere maggiore sicurezza, essendo simbolo di arma potente per affrontare con fare aggressivo tutto ciò che non conosce.
Si accinge ad uscire incoraggiando se stesso brandendo la sua arma per difendersi dal momento che nel suo istinto non esiste la possibilità di valutare un modo altro per conoscere quel mondo.
Così potrebbe essere ciò che esso ritiene sia.
Ecco questo potrebbe essere il famoso “Homo Sapiens...”. Questo potrebbe essere l’umano di oggi.
Incapace di considerare e valutare che seppur ciò che ha davanti non conosce c’è la possibilità di valutare un incontro, per conoscere ciò che non conosce. Di poter incontrare altri umani e imparare lingue diverse, usi diversi, idee diverse nel rispetto reciproco. Concepire l’idea e un pensiero che al posto dell’ostilità e dello scontro può con lungimiranza conoscere la bellezza di questo pianeta unico, composto di infinite unicità.
Un gioiello, l’unico esistente al momento nel circondario spazio siderale.
Purtroppo ancor oggi, invece, le modalità non sono di avvicinamento per conoscere ma, di aggressione per conquistare, uccidere, depredare. Come fa un primitivo della prima ora molto simile ad una essere-belva assetata di sangue.
Le attuali guerre in atto rispecchiano come un copia-incolla, il passato. Un terzo millennio e un nuovo anno 2025, ancora e ancora macchiato di terribile violenza. Violenza zavorrata da arcaismi ideologici politici e fondamentalismi religiosi. Arcaismi stantii e buoni solo per eliminare qualche possibilità di pace, l’uso della ragione e di valori condivisi di natura illuminata.
Forse ancora oggi non si è compreso cosa sia l’umanità. Una parola, che, ci comprende tutti con tutte le diversità significative che sono di una unicità commovente. Una moltitudine di umani che vaga su questo piccolo pianeta inconsapevoli di essere ed appartenere ad una comunità universale ma, che purtroppo è divisa in mille confini fisici e mentali che rendono difficile trovare quel senso di umanità che ci appartiene.
Difficile se non impossibile osservando la realtà.
Per riuscire a comprendere il vero senso di cosa sia l’umanità dovremmo essere dei bravi se non addirittura eccellenti “giardinieri” dell’intelletto, togliere con maturità di senso, tutto ciò che condiziona o blocca il raggiungere quel valore che ci unisce tutti, quel valore che si definisce: umanità!
Quindi liberare la mente dalle erbacce velenose e invadenti, per trovare posto ad una visione, una idea, un sereno giardino neurale, un valore che scardini quei muri ideologici per aprire la porta mentale ad un orizzonte comune e costruire finalmente una società umana senza barriere. Una vera comunità umana.
Un mondo, questo mondo (utopia?), finalmente in pace, messa al bando la guerra, la violenza, il sopruso, l’arroganza di sistema, e ponendo davanti come percorso intellettuale un popolo mondiale liberato dalle ombre minacciose per poter guardare il futuro, mano nella mano senza più mani armate e sotto lo stesso cielo camminare insieme per costruire un vero futuro umano.
Utopia?
No, una realtà possibile se avessimo il coraggio di avere coraggio a sconfiggere le armi e gli interessi economici in esse contenuti. Se avessimo il coraggio di avere coraggio per diventare per davvero esseri umani col cuore e con la mente. Se avessimo il coraggio di avere coraggio a smetterla di guardare di traverso ciò che crediamo diverso per una differenza che non esiste.
E se avessimo il coraggio di avere coraggio di vivere davvero in pace tra tutti noi.
E se avessimo il coraggio di avere coraggio di non credere ai numerosi “affabulatori” o imbroglioni
che dal palco annunciano idee razziste e chiusure varie contro chi è ritenuto…nemico.
E se avessimo il coraggio di avere coraggio di credere per davvero alla Pace.