Un patrimonio da riscoprire
La storia della letteratura dedica poco spazio alla poesia femminile, soprattutto del passato, pur esistendo esempi di poetesse di grande valore, sia per l’intensità espressiva che per la versificazione.
Nei secoli scorsi indubbiamente il numero delle donne che si sono cimentate nella poesia, come peraltro in altre forme artistiche, è stato molto basso rispetto a quello degli uomini. Questo è sicuramente dovuto al ruolo della donna nella società di un tempo, molto focalizzato sulla quotidianità e sulla gestione della casa e della famiglia.
La poesia femminile dell’occidente ha la sua origine con Saffo, non solo la più grande poetessa dell’antichità, ma anche la voce poetica femminile più intensa di tutti i tempi. Di lei si sa che visse nel VII secolo avanti Cristo, nell’isola greca di Lesbo, dove fondò un collegio femminile, il Tiaso, in cui insegnava alle giovani donne il culto per l’arte e per l’amore.
IN FOTO: Saffo che si getta dalla rupe dell’isola di Leucade, di Antoine-Jean Gros (1801)
La visione politica, non sempre adeguatamente considerata, ha avuto un ruolo importante nella vita e nella poesia di Giovanni Pascoli. Il trauma subito all’età di dodici anni a seguito dell’assassinio del padre nel 1867, mentre tornava a casa da Cesena sul proprio calesse, ha influenzato fortemente non solo la sua poesia, ma anche la visione politica che maturò nel corso degli anni universitari a Bologna.
Durante questo periodo conobbe Andrea Costa, si avvicinò al movimento anarco-socialista, influenzato da personalità rivoluzionarie come Mikhail Bakunin, e cominciò nel 1877 a tenere comizi a Forlì e a Cesena.
Partiamo da lontano, partiamo da Platone. Mi chiederete perché andare così indietro. Perché per prevedere dove stiamo andando è necessario capire come siamo arrivati fin qui.
Per Platone esistono due livelli del mondo, quello materiale e sensibile e quello immateriale e intelle-gibile. Una sorta di dicotomia, riferibile a quella già sviluppata da Eraclito e Parmenide, una opposizione netta tra divenire ed essere. Il divenire è oggetto dei sensi, l’essere dell’intelletto, il passaggio da un livello all’altro è quello dalla fisica e alla metafisica.
La metafisica serve a salvare, dal relativismo contin-gente, le cose del mondo, intendendo con esse sia la natura che l’umanità, in quanto i sensi non consentono di darne una definizione univoca.