Duilio Paiano

Anche per il prestigioso riconoscimento mondiale non sono mancate disparità tra uomini e donne

UNA DISPARITÀ AVVILENTE
Proseguendo nel nostro itinerario all’interno del-l’universo femminile, alla ricerca di riscontri circa la presenza delle donne, dall’antichità ai giorni nostri, nel mondo delle arti, delle scienze, della letteratura e delle professioni in genere, rivolgiamo uno sguardo conclusivo al Premio Nobel, con l’obiettivo di verificare quante donne dal 1901, anno di istituzione del prestigioso riconoscimento, ne siano state destinatarie. Anche questa verifica può risultare significativa della considerazione di cui le donne hanno goduto e delle opportunità loro concesse per dimostrare il talento posseduto.

Le donne e la scienza

Un connubio vincente che ha contribuito al progresso dell’umanità

UNA STORIA LUNGA OLTRE QUATTROMILA ANNI!
Tutto è cominciato da e con Merit Ptah (2.700 a.C.), la più antica scienziata e prima donna nel campo della medicina. Partiamo proprio da lei per l’affascinante e contrastata avventura della presenza femminile nel mondo della Scienza. Contra-stata perché il notevole contributo in termini qualitativi che le donne-scienziato hanno assicurato al pro-gresso dell’umanità si è concre-tizzato tra perplessità e pregiudizi che hanno accompagnato la loro presenza in questo particolare setto-re della cultura.

Le “sorelle di Mozart” e le donne musiciste discriminate

Dal Medioevo al Novecento una lunga serie di pregiudizi che hanno imposto la musica classica prevalentemente al maschile

LE “SORELLE DI MOZART”
Negli ambienti musicali di tutto il mondo – il riferimento è alla musica classica – sono conosciute come “le sorelle di Mozart”. La definizione rappresenta gli innumerevoli talenti al femminile che sono rimasti ine-spressi, sconosciuti e persi alla cul-tura, alla musica in particolare. L’espressione trova la sua giustifi-cazione nella condizione in cui ver-sava Maria Anna Walburga Ignatia Mozart, chiamata Nanner (1751-1829), sorella maggiore del più noto Wolfgang Amadeus (1756-1791).

Le barriere sociali hanno penalizzato le donne

pur non mancando apprezzabili esempi di capacità e di coraggio

Donne artiste cercansi
Ci siamo lasciati, lo scorso numero di OceanoNews, con un interrogativo rimasto senza risposta: è mai possibile che in oltre duemila anni di attività artistica – pittura e scultura in particolare – non vi sia stata una sola donna degna di essere annoverata tra i grandi maestri dell’arte universale? Non è certo un problema di “capacità”, se è vero che studi di psicologia e neurologia accreditano l’ipotesi secondo cui la creatività è ripartita paritariamente rispetto al genere.

La creatività e l’universo femminile

Le donne penalizzate da pregiudizi ma protagoniste come gli uomini del percorso culturale dell’umanità

Lo spunto per le riflessioni che seguono ci è stato offerto da un’osservazione che viene da lontano: sfogliando i manuali liceali di Storia dell’arte balza subito agli occhi la carenza/assenza di artisti donne (artiste) tra i protagonisti che hanno illuminato il percorso dell’umanità. È proprio vero che le donne non godono di pari riconoscimento nel gotha dei pittori e degli scultori le cui opere arricchiscono le sale dei più rinomati musei di tutto il mondo? O è soltanto una percezione distorta alimentata dall’immaginario collettivo?

La Sconosciuta

Un irripetibile momento di psicologia esistenziale

Maria Teresa Infante non smentisce se stessa e le sue opere precedenti – siano esse di narrativa che di poesia – e stupisce ancora una volta con il recente La Sconosciuta, un lavoro che sorprende per peculiarità di pensiero e d'impostazione, sottraendosi alla tradizionale classificazione “romanzo”, “saggio”, “poesia”. Probabilmente la verità è nel mezzo, offrendosi La Sconosciuta come un'interessante creazione di narrativa/poesia. Cercherò di spiegarne il perché più avanti.
Il testo è articolato in brevi capitoli (ma, poi, sono davvero capitoli nel significato più ricorrente del termine?) senza titolo e privi di una numerazione che li distingua. Per la verità un titolo ce l'avrebbero, ed è sempre lo stesso – “A un'ora dal Destino” –, alternativamente dedicati a “Lei” e “Lui”, che con l'Altra (La Sconosciuta) sono i protagonisti che animano questo intrigante lavoro letterario. “Lei” possiede un nome, Amanda, mentre “Lui” rimane nel limbo di un misterioso quanto impalpabile anonimato.

Le nuove sette meraviglie moderne

e i siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità

Le sette meraviglie del mondo antico resistono ancora oggi nell’immaginario popolare come simbolo di bellezza e suscitano sentimenti di ammirazione per la maestosità della loro struttura. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, soltanto la gigantesca piramide del faraone Cheope ha resistito all’inesorabilità del tempo; tutte le altre sono andate distrutte, vittime della forza devastatrice di incendi o terremoti.

Le sette meraviglie del mondo antico

Tra storia, immaginazione, misteri e leggenda: antenate dei moderni siti patrimonio dell’umanità

FASCINO E MISTERO DELLE “MERAVIGLIE”
Il complesso delle piramidi di Giza, tra le quali spicca quella del faraone Cheope di cui ci siamo occupati nel numero scorso di OceanoNews, orienta lo sguardo e l’interesse su uno scenario tanto affascinante quanto misterioso: quello delle cosiddette “sette meraviglie del mondo antico” di cui la piramide di Cheope è la più antica e l’unica giunta fino a noi.

La Piramide di Cheope

Una delle sette meraviglie del mondo antico, tomba di un faraone spregiudicato e tiranno

Un monumento “meraviglia” del mondo
È l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ancora esistente. Non sono bastati, infatti, oltre 4.500 anni per distruggerne la presenza e la maestosa suggestione che riesce a ispirare la piramide di Cheope – dal nome del faraone che vi è stato sepolto – collocata nei pressi della città di Giza, in Egitto, sulla riva occidentale del fiume Nilo, a circa 20 km dalla capitale Il Cairo.

Nel momento più critico della “guerra fredda” ha scongiurato un conflitto mondiale

Vasili Arkhipov. Non lo troveremo mai nei libri di storia, eppure...

L’ufficiale della Marina sovietica Vasili Alexandrovich Arkhipov (Staraya Kupavna, 30 gennaio 1926 – 19 agosto 1998) nasce in una famiglia contadina e studia prima nella Pacific Higher Naval School, quindi frequenta la Caspian Higher Naval School conseguendo la laurea in Ingegneria nel 1947.

breve excursus nel sistema di pagamento che in questo periodo angustia le famiglie italiane

Dal baratto al Bitcoin, l’evoluzione della moneta nel corso dei secoli

In principio era il baratto, generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ancora anteriore allo scambio monetario. È stato Adam Smith (1723-1790) a ipotizzare per primo che la moneta sia subentrata al baratto per un’evidente “debolezza” di quest’ultimo: il sistema di scambio, infatti, presupponeva la coincidenza di una reciprocità di bisogni tra chi desiderava cedere un prodotto e colui che, a sua volta, ne avesse bisogno e fosse al tempo stesso in grado di ricambiare con uno di gradimento del primo.
Tuttavia, non sono pochi gli storici e gli economisti che ritengono il baratto successivo ad altre fasi storiche di economia commerciale: le società non monetarie, infatti, operavano largamente secondo il principio dell’economia del dono e del debito.

L’invenzione della ruota, una delle più importanti scoperte dell’umanità

L’invenzione della ruota rappresenta un momento estremamente importante nella storia.
Oltre ad aver modificato i trasporti, ha anche rivoluzionato e accelerato il processo tecnologico

La storia dell’umanità è costellata da in-venzioni che più di altre hanno contribuito a rivoluzionare il corso della civiltà, agevolando e velocizzando l’avvento del progresso.
Alcune di tali invenzioni non hanno una paternità comprovata e vengono attribuite a intuizioni occasionali o all’ingegnosità di un popolo.

Articoli di Duilio Paiano

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