Centenario della Morte di Franz Kafka 2024
Sono trascorsi cento anni da quando Franz Kafka, ebreo ceco di lingua e cultura tedesca nella colonia di Praga, lasciò la vita nella clinica a Kierling Vienna dove lo avevano accompagnato gli amici in una macchina scoperta con la neve e il vento che infuriavano. Non poteva più parlare ormai data l’aggressività della malattia che aveva invaso anche laringe, faringe, esofago – morì di fame perché da tempo non poteva più mangiare –, ma con il suo forte carattere e la sua altrettanto forte umanità comuni-cava ugualmente con il suo mezzo preferito, ossia con la scrittura di biglietti – per altro lavorò ad un racconto anche sul letto di morte fino alla fine. Può essere considerata, addirittura, una fortuna che Kafka sia morto prima che le rozze mani dei nazisti potessero avere il piacere di internarlo e di incenerirlo in uno dei loro forni crematori, così come invece poterono fare con le sue tre sorelle nei campi di concentramento polacchi: Elli e Valli a Chelmno, Ottla ad Auschwitz – Ottla aveva chiesto di poter accompagnare al Lager un gruppo di bambini per non lasciarli soli nel grande spavento, morendo con loro nel forno crematorio.
Cenni e dettagli sull’uso semantico del participio presente e del gerundio nella forma progressiva e in altri contesti espressivi in inglese e in italiano
Prima di occuparci di alcuni risvolti semantici dell’assunto a monte di questo studio rimando al fatto che l’inglese, come tutte le lingue indoeuropee appartenenti al ceppo germanico, non conosce il gerundio, ma solo il participio presente – al proposito l’indoeuropeo stesso per come è ricostruito dagli specialisti attraverso testi e comparazioni con le lingue che condividono tratti comuni derivati da un supposto ceppo unico o protoindoeuropeo, non ha prodotto il gerundio, bensì il participio presente che si trova appunto in tutte le lingue cosiddette indoeuropee. In ogni caso, il participio presente copre in inglese anche le funzioni proprie del gerundio e dell’infinito volendo andare a differenziare funzioni che sono rappresentate in ogni caso spesso da una unica forma, quella del participio presente o, per semplificare, forma in -ing. Quanto al gerundio, esso è una produzione originale e specifica dell’antico latino nella sua evoluzione diretta nel latino classico con prestiti da vari -sermones e nell’italiano.
Cenni di semantica relativi alla morfologia, alla sintassi e al lessico della lingua tedesca, che pongono in evidenza le caratteristiche più profonde della personalità intrinseca del popolo germanico
Una caratteristica semanticamente molto connotativa del lessico tedesco, riscontrabile a tutto campo nella lingua e alla base della produzione dei neologismi tecnici e non tecnici, è la speciale articolazione dei concetti in termini composti ciascuno di più termini e relativi concetti. Tale peculiarità si inserisce in una visione il più possibile analitica del reale e nel contempo sintetica.
La derivazione del termine Befana come Epifania, risale al greco ἐπιϕαίνομαι, apparire, da ἐπιϕάνεια, epipháneia, da cui feste dell’apparizione – del divino – o manifestazione del divino di vario genere pagano e cristiano: riti di rigenerazione della natura, compresi i riti celtici e ulteriori comunque antichissimi, e manifestazione di Gesù alla nascita con visita e omaggio dei Re Magi, ossia Maghi, anch’essi stregoni, sembra il 6 gennaio.
Analisi e interpretazione
Di una silloge poetica come quella di Maria Teresa Infante, Rosso sangue (Bari BA: Oceano Edizioni 2018), bisognerebbe analizzare ogni singola poesia, tanto belle e tanto profonde semanticamente sono le composizioni, introdotte dalla poetessa, scrittrice e saggista Franca Alaimo e dalla relazione di Anna Maria Pacilli, medico chirurgo specialista in psichiatria, sessuologo clinico ed esperto in criminologia. Non verrà data qui né una Recensione che resterebbe necessariamente sulle generali, né una riflessione sui donnicidi altrettanto generale, bensì verrà analizzata dal punto di vista della semantica espressa nei versi la lirica posta come titolo per la raccolta, ossia Rosso sangue (28-29).
Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni, non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili
Giovanni Falcone in gianniscardina.wordpress.com