FRANCO ARMINIO

In riconoscenza agli alti meriti in campo letterario, nella consapevolezza che la
sua opera feconda è sempre tesa al raggiungimento di alti valori etici e culturali.

Seneca di Bronzo 2020 alla Carriera
per il talento e l’onestà intellettuale,
esempio di connubio inscindibile tra scrittura
e impegno letterario, tra cultura e denuncia sociale in difesa dell’ambiente, per la
versatilità di applicazione nei diversi campi
della cultura umanistica, per l’attività
di giornalismo di attualità, per il ricco e apprezzato repertorio di testi poetici,
narrativi e saggistici di ampi e profondi
contenuti e di colta complessione
storico-sociale ispirata alla ricerca
del nuovo nella piena conoscenza
e valorizzazione dell’alta tradizione
letteraria italiana, che fanno di lui
un’intellettuale tra i più autorevoli
e significativi nella letteratura
contemporanea



Poeta, scrittore e regista, è nato e vive a Bisaccia, in provincia di Avellino. Autodefinitosi “paesologo”, ha raccontato i piccoli paesi d’Italia descrivendo con estrema realtà la situazione soprattutto del Mezzogiorno. Collabora con diverse testate locali e nazionali: il Corriere della sera, Il manifesto, Il Fatto Quotidiano.
Documentarista e promotore di battaglie civili, si è battuto contro l’installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia. Da anni viaggia e scrive in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi; è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Nel 2015 fonda la “Casa della paesologia” a Trevico, il comune dell’Irpinia più elevato in altitudine nonché antica sede della Baronia.
Roberto Saviano lo ha definito “Uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato”, citando un suo passo: “Venticinque anni dopo il terremoto dei morti sarà rimasto poco. Dei vivi ancora meno.
Il 29 novembre 2010, sempre Roberto Saviano, legge una poesia di Arminio in prima serata su Rai 3 nella quarta e ultima puntata di Vieni via con me, nel corso di un monologo sul terremoto dell’Aquila del 2009. Dal 2012 organizza ad Aliano, nel mese di agosto, il Festival della paesologia “La luna e i calanchi” del quale è il direttore artistico.

Ha pubblicato molti libri, con notevole successo di critica e crescente apprezzamento dei lettori. Dopo il racconto erotico L’universo alle undici del mattino, è del 2003 Viaggio nel cratere in cui Arminio racconta l’Irpinia di oggi e la zona del ‘cratere’, quella colpita dal grande terremoto del 1980, riuscendo a coniugare uno stile narrativo straordinario all’impegno civile e all’indagine psicologica.

Di recente Vento forte tra Lacedonia e Candela (2008, Premio “Stephen Dedalus” per la sezione “Altre scritture”), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (2009), Cartoline dai morti (2010, Premio “Stephen Dedalus” per la sezione “Altre scritture”), Terracarne (Mondadori 2011, Premio “Carlo Levi” e il Premio “Volponi”), Geografia commossa dell’Italia interna (2013).
Nel 2018 gli è stato assegnato il Bronzo dorato all’Arte poetica al Festival Animavì - Cinema d’animazione e arte poetica. Ha ricevuto anche il Premio Brancati per Cedi la strada agli alberi del 2017. Nel 2020 il suo ultimo libro di prosa, La cura dello sguardo, piccola farmacia poetica, edito da Bompiani.
Ha pubblicato anche numerose raccolte di poesie tra cui Le vacche erano vacche e gli uomini farfalle (2011), Stato in luogo (2012), Cedi la strada agli alberi, Poesie d’amore e di terra (2017, premio “Brancati 2018”), Resteranno i canti (2018), L’infinito senza farci caso (2019) e La cura dello sguardo (2020).

SENECA DI BRONZO 2020



PREMIO ALLA CARRIERA

per l’impegno culturale e sociale
e come figura di rilievo
nell’ambito letterario contemporaneo e sociale

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poeta, scriitore
giornalista, regista