Alin |
Virata secca, veloce, stanco e stremato da sofferenze, la corrente ascensionale lo abbandonò e precipitò su uno scoglio rimanendo esamine e in coma. Una mano apparentemente pietosa lo raccolse e lo curò. Furono giorni e giorni di lotta fra la vita e la morte ma la sua forte fibra lo salvò. In seguito capì perchè era stato raccolto: era un esemplare rarissimo di gabbiano. Fu rinchiuso in una gabbia di vetro da cui poteva ammirare malinconicamente il mare e stare attento casomai passasse YinnY. La sua vita iniziò a consumarsi. Addio voli, addio libertà, addio sospiri, carezze, baci. Il solo suo pensiero a tenerlo in vita era per la sua Yinny che in qualche parte dell'oceano lo desiderava e lo aspettava. Passarono nella sua mente i fotogrammi dei momenti trascorsi con lei, librandosi sulle note di un valzer viennese e scambiandosi sorrisi di approvazione e di gioia in un sincronismo perfetto. Ora tutto questo non esiste più. No volevano liberarlo. Il suo mantello di piume aveva ritrovato il suo antico splendore ma il cuore lentamente si spegneva. Attendeva, come nelle favole, che una fatina del Mare lo venisse a liberare. E Alin credeva nelle favole. |