L'asfalto della vita |
Avvinghiata sull’ asfalto della vita, fisso sospesa frenesie dell’essere, in inferni appassionati, che trascinano corpi in movimento. Rumori stanchi alzano echeggiando il rimbombo di cuori, spettatori invisibili di quest’ inerte esistenza. Nella sudicia coltre non c’e’ immenso per occhi disillusi di bambini innocenti. In direzione dell’ oblio e dei sogni navigo inseguendo strade lasciate tra pensieri malfermi. Nessuno spazio in questa terra malsana, per anime perse negli anni consunti. Dirigo il corpo, stancamente ancorato, negli albori di crocevia nell’ oscurità di anime assiepate. Indugio su vicoli abietti, richiamo di scelte privàte da disposti di vita inculcata. Stancamente disillusa, immersa nel patetico affanno, inerpico pensieri su vette inesplorate. Non c’è pace tra folla impazzita di inedia, non son sola nell’ urlo latente di edotte rinunce. Abbandono rimpianti, valicando lo spirito con rinnovata esistenza. Disegno nuovi passi di vita che tuonano nell’ opacità di ripari consueti. Soffi di essenza inquieta leniscono il sordo dolore di incomprensioni vissute …e paure e …spasmi …e ipocrisie e… fallimenti scandiscono gli attimi di nuove verità. Nell’ inutile silenzio, di agonia frantumata dentro antri di porte socchiuse, tra un edera avvolgente d’autunno, indugio su bivi di ricordi profumati di infanzia dolente passata e di ignaro amore obbligato. E non pare la meta voluta mostrare il suo deciso splendore ... |