a cura di Massimo Massa

Cenni sul contenuto

Mille storie sono nascoste nella nostra quotidianità, nelle parole che usiamo per comunicare e a cui siamo così tanto abituati da non pensare quasi mai al loro significato, alla loro derivazione, alle loro storie. Conoscere le parole è alla base di un uso consapevole della lingua stessa ma è anche curiosità, scoperta del mondo intorno a noi.
Storie di parole è uno strumento per riportarci all'origine delle parole, alle storie avventurose e inaspettate in esse riposte, un dizionario etimologico nato dalla collaborazione fra Rosanna Bonafede e del prof. Giuseppe Pittàno, celebre scrittore e linguista.

Se vignétta è il diminutivo di vigna (quindi dovrebbe significare piccola vigna), come mai utilizziamo questo termine per indicare un'illustrazione, un disegno satirico con o senza parole? Ecco la soluzione: "Nell'antica editoria, gli stampatori decoravano il frontespizio dei libri con figure ornamentali ispirate per lo più ai motici della decorazione floreale. Uno dei temi più sfruttati in queste decorazioni era il tralcio di vite (...). La fantasia popolare chiamò perciò questi fregi vignette, parola che acquistò poi il significato più largo di illustrazione disegnata a mano".

E teppìsta? Tepa, nel dialetto lombardo, indica il muschio, un pezzo di terra coperto di muschio. Da qui nacque la parola teppa, riferita a una banda di giovinastri che nella Milano di inizio Ottocento compiva azioni vandaliche e si incontravano nei pressi del Castello Sforzesco, o meglio sui prati circostanti. Un altro mistero risolto...
Ma da dove derivano barzelletta, croissant, cuccagna ecc.? Storie e parole da conoscere non vi mancheranno, dalla A di abàte alla Z di zabaióne il dizionario contiene 336 lemmi ed è impreziosito dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, leggere ed elegantissime.

Enrica Colavero

Nota dell'autore

Nota dell'editore

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