Incontri ed interviste d'autore

Luigi Pagano: Ho la sindrome dello zigano

Un artista fantastico, un napoletano D.O.C. dal 2015 residente in Polonia, ha suonato anche con Paul McCartney ed è protagonista di numerosi programmi televisivi


Esiste un proverbio che dice "Vedere Napoli e morire": per i tuoi fans internazionali sei il simbolo di un italiano D.O.C: solare, caloroso, estroverso, un affascinante e talentuoso artista, cantante. Raccontaci un po’ delle tue radici italiane e del legame indissolubile con la tua Terra d’origine.
Sono nato a Pompei in provincia di Napoli. Ho sempre vissuto sul mare dalla parte di Torre Annunziata (Oplonti). Dal balcone dove sono nato vedevo il Vesuvio, il monte Faito e un pezzettino di mare che oggi non si vede più a causa delle costruzioni ma se salgo qualche rampa di scale ne vedo ancora. Ho Vissuto per 25 anni in medioriente tra mare e deserto trovando un po’ di Napoli ovunque, nella musica e nelle culture arabe. Napoli è più vicina a Beirut che non a New York quindi Napoli è più Libano che America infatti, è la città meno americanizzata d’Italia. Le radici napoletane sono forti di una cultura secolare e noi napoletani siamo consapevoli di avere una grande storia per questo siamo orgogliosamente "TERRONI". Ovunque vada porto sempre con me Napoli. Le canzoni che scrivo hanno il ritmo e le sonorità mediterranee, non sono ricercate ma escono spontaneamente dalla mia anima.

Com’è iniziata la tua carriera artistica: l’hai sempre sognata oppure è iniziata in modo spontaneo, accidentale? Hai suonato coi più grandi artisti di fama internazionale, tra cui Paul McCartney, e con famose star del cinema, partecipando anche a numerosi importanti programmi televisivi. Ti va di parlarne?
In casa mia ci sono sempre stati degli strumenti, mio padre era appassionato di canto. Mio fratello di 10 anni più grande di me, suonava la chitarra e per me lui è sempre stato un esempio, così ho incominciato ad emularlo. Quando i miei genitori si sono accorti che avevo un po di talent, mi hanno fatto studiare. Mio fratello qualche volta mi pagava le lezioni. Io non vengo da una famiglia ricca, ma sicuramente da una famiglia ricca di valori. Mio padre ha fatto sì che tutti noi figli (4) studiassimo. Ho formato la prima band a 14 anni e poi qualche anno dopo ho incominciato a lavorare nei pianobar di Napoli e provincia e non solo.
Paul l’ho conosciuto alle Maldive quando, con mia moglie Agnes, suonavamo lì. Ci siamo restati per sette mesi e Paul per tre. È stato più un rapporto personale che professionale. Quando finivo di suonare ci incontravamo nelle spiaggia sotto la sua villa e suonavamo le nostre chitarre fino al mattino. Paul mi ha insegnato l’umiltà. Più si è grandi e più si è umili.
Io e mia moglie Agnes abbiamo vissuto per sette anni in Kuwait dove è nato il nostro unico figlio Riccardo. Lavoravamo per la Sheraton Hotels, ma spesso, di mattina, eravamo ospiti di un pogramma TV che c’è anche in Polonia con nome di DD TVN, in Kuwait si chiamava Good Morning Kuwait.
In Polonia, dove vivo, sono spesso ospite in programmi TV come Jaka To Melodia?, Wielki Test, Dd Tvn, Mamma Mia, Cafè Piosenka, e spessissimo con la mia famiglia in Sprawa Dla Reportera ecc, ecc. Non ho mai forzato la mano per arrivare e neanche bussato alle porte.

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