Ma proprio tra i rantoli delle Vele nasce "Centroinsieme Onlus" ad opera di pochi volontari per merito del suo Presidente Vincenzo Monfregola, 39 anni, nato e residente a Scampia, che quotidianamente opera al Centro, al rientro dal suo lavoro. Per Vincenzo è un impegno costante, a denti stretti e il sorriso sempre aperto su un volto minuto e gli occhi limpidi e trasparenti come quelli dei bambini, che ha portato un raggio di sole, tanta speranza e voglia di riemergere tra le famiglie del posto; Vincenzo e i suoi amici, sono una ricchezza per quei casermoni in rovina.

Tutti in prima fila”, evento svoltosi dall’ 11 al 13 settembre, è un progetto annuale del doposcuola di Scampia, “Progetto Vela – Rendere consapevoli”; una tre giorni di arte e cultura, di voci e colori. Un evento territoriale che ha richiamato altre associazioni solidali con il sostegno del Comune di Napoli e dell’VIII Municipalità del Comune di Napoli che ne hanno dato il patrocinio. Tanti gli amici provenienti dall’intera penisola a dare il loro apporto con le competenze tecniche e artistiche a loro disposizione, ma soprattutto con tanto cuore.

L’11 settembre è stato quasi interamente dedicato ai bambini di Scampia per festeggiare l'inizio della scuola, con l’intento di non avere seconde file, tutti uniti per la solidarietà compatta. La giornata è trascorsa in allegria con disegni e relative mostre, biciclettate, rappresentazioni teatrali e proiezioni video. Il 12 settembre invece, è stato all’insegna del Meeting “Noi donne a Scampia” in cui sono intervenute Rosa Schiano, Serena Gaudino e Maria Teresa Infante portando le loro diverse testimonianze a una platea dallo sguardo attento e interessato, avido di sapere e conoscenza.

I versi di Maria Teresa Infante e le sue liriche dedicate alle donne, di cui peraltro si occupa costantemente, sono stati intervallati dalle sue considerazioni sulle difficili condizioni del mondo femminile attuale e passato, con riferimenti particolari al mondo dell’arte. La levità della poesia a lenire le tristi considerazioni di soprusi e abusi, di pagine di storia vergata da crimini verso l’universo femminile. Serena Gaudino, in un passato non molto lontano, ha conosciuto le storie di molte donne del quartiere di Napoli, le ha toccate con mano, ha interagito in un habitat a lei non sconosciuto e ha dato voce alle loro testimonianze raggruppandole in pagine di parole sentite, vissute, concentrate nel suo libro “Antigone a Scampia”. Infine Rosa Schiano giornalista, attivista napoletana dell'ISM (International Solidarity Movement) rientrata pochi mesi fa da un soggiorno di oltre due anni a Gaza, ha riportato le emozioni della sua dura esperienza in una nazione devastata dagli orrori della guerra, in cui le donne subiscono doppiamente le atrocità. Testimonianza di una Palestina di cui i media non parlano, e della difficile condizione femminile e dei tanti civili innocenti, toccata con mano, il cui ricordo è ancora impresso e vivo nella sua giovane anima.

A chiusura di una manifestazione in cui voci silenziose hanno voluto dare un segnale della loro esistenza, del loro operato, si vorrebbe che le luci non calassero su questa realtà meritevole e che i suoi attivisti non venissero lasciati soli a se stessi. Scampia è un quartiere che solo oggi, dopo trent'anni di degrado e abbandono, comincia a risollevarsi, grazie soprattutto ai cittadini, che finalmente hanno iniziato a prendersene cura. A mani nude, con le proprie risorse e le loro forze. Abbandonati a causa di un cliché costruito sulla loro pelle, i residenti cercano un’opportunità per se stessi e per i propri figli e si adoperano per la rinascita della zona.
Grazie agli angeli di “Centroinsieme Onlus” possono inseguire questa opportunità.



Beniamino Pascale

    Tutti in prima fila

    "Sono stata in un luogo in cui le luci erano gli sguardi attenti intorno a noi, in un luogo in cui le favole sono quelle della vita di ogni giorno, in cui le parole non sono mai contorno ai compromessi. Sono stata in un luogo in cui la solidarietà è azione silenziosa. Sono stata al Centroinsieme Onlus, in cui ogni giorno giovani volontari senza volto,si prodigano,per ribaltare una condizione imposta.
    Sono stata tra la gente.".

    Scampia vive, vive tra la gente di buona volontà: vive di buona volontà. Tra le costruzioni che grondano cemento di dubbia qualità, frutto della speculazione edilizia degli anni ’60,  le “Vele” sono diventate il simbolo del degrado urbano, causato dalla mancanza totale della presenza dello Stato. Dopo la costruzione di un quartiere che doveva prevedere aree verdi e lo sviluppo di un terziario a norma di cittadino, nessuno lo ha preso in consegna, nessuno ne ha guidato l’urbanizzazione, che è diventata selvaggia e incontrollata, a discapito di famiglie e giovani generazioni lasciate nel più completo abbandono.