
Il richiamo - L'appartenenza
Maria Teresa Infante
L'Oceano nell'Anima Edizioni
collana editoriale: Icaro
Narrativa
anno di pubblicaz.: 2016
codice isbn: 978-88-94886-06-1
prezzo di copertina: 13.00
Sinossi
Non so come sia nata, so che all'improvviso ho iniziato a scrivere di Peppino e ho parlato attraverso i suoi occhi, della mia terra.
Credo sia iniziata alla stessa maniera di come nascono le mie poesie: un bisogno improvviso di mettere fuori ciò che ha fretta di venire alla luce, di essere altro da me, violentando il mio spazio cognitivo e forse anche razionale, in quanto tutto è già pronto, prestabilito e la mano non è altro che uno strumento al servizio della mente.
Detto in maniera semplice, così come lo è questo romanzo. (...)
Maria Teresa Infante
Dice dell'autore...
Uno stile raffinato e morbido, una narrazione davvero particolare, che lascia il lettore stupito davanti a un talento che sa maneggiare con maestria quel materiale vivo e pulsante che è l'esistenza umana, fonte continua di ispirazione.
Tutto è rintracciabile in questo racconto: il ritorno alle radici, il dolore del distacco, le difficoltà del vivere. (...)
Prof. Giovanni De Girolamo
Ci sono molti sud.
Quello di Maria Teresa Infante ha i colori, gli odori e gli afrori del Tavoliere. Li si percepiscono riga dopo riga, man mano che nella mente di chi legge acquisisce sempre maggiore densità la consistenza dei luoghi e dei personaggi.
Più che un romanzo, pure avvertito nell'incalzare della trama, il libro si offre come testimonianza di una condizione antropologica, allargata dal Tavoliere al Mediterraneo. (...)
Enzo Verrengia
Dice dell'autore...
Spontaneo, genuino e sincero, il romanzo che Maria Teresa Infante ha dedicato alla sua terra. Testimonial di un "richiamo" serio al senso di "appartenenza" al luogo che giganteggia nell'Alto Tavoliere, mosaico di un paesaggio che va dalla Montagna sacra al mare, passando per la campagna e i suoi colori, fino alle masserie ancora presenti, a testimonianza della forte vocazione agricola del territorio.
Maria Teresa Infante, che, malgrado abbia indossato i panni della scrittrice, non smentisce il suo essere poetessa, dai nomi dei protagonisti del romanzo, al barocco del centro storico della "Città d'arte" e gli antichi giochi, tutti elementi identitari che danno certezze, conferme, a chi conosce le "scene" in cui l'autrice ha messo in versi, alla fine, o come abile regista, ha girato tutto in un solo "ciak", il romanzo.
Sì, sarà pure un romanzo, ma è calato nei fatti. Fatti che "parlano" di un Sud che esiste e che resiste, rimanendo unico nel suo genere. Unico come la fluidità della scrittura di Maria Teresa Infante. (...)
Beniamino Pascale