Bagagli al seguito
Antonella Corna
L'Oceano nell'Anima Edizioni
collana editoriale: Iris
Poesia
anno di pubblicaz.: 2017
codice isbn: 978-88-94886-10-8
prezzo di copertina: 12.00
Sinossi
Vivendo ho appreso una verità incontrovertibile: ad un viaggio non si può domandare ragione del suo essere.
Esiste perché noi esistiamo, ha dimora nelle profondità del nostro essere e nutre i più disparati stati d'animo.
Si viaggia attraverso lo spazio e attraverso il tempo, nella memoria e oltre l'oblio, nel chiuso di una stanza e nelle distese senza confini.
Si viaggia dentro ad un dolore o per cercare la felicità, per incontrare l'amore o per fuggire da esso, per conoscere il mondo lontano o per scoprire in una nuova luce quello vicino, perché si ha fede di trovare o perché non si ha più nulla da cercare e ci si annoia.
Non si finisce mai. Alla fine di ogni viaggio ci si ritrova sempre senza risposte e con nuove e ingombranti domande.
C'è un limite al viaggiare? (...)
L'Autrice
Dice dell'autore...
Se niente può far sì che si rinnovi
all'erba il suo splendore e che riviva il fiore,
della triste sorte non ci dorremo
ma ancor più saldi in cuore godremo di quel che resta
Mi sono sempre stati cari questi versi di William Wordsworth, che meravigliosamente esprimono la fugace, tenera ed acerba freschezza della gioventù, quando il grande prato della vita, a primavera, appare più verde e luminoso. Mai più, avanti negli anni, ci sarà dato di ritrovare, con gli "occhi di poi", quello splendore nell'erba.
Ad essi mi ha ricondotto la silloge "Bagagli al seguito" di Antonella Corna, tra i cui fogli, vagando con trasporto, m'è parso di cogliere che il movente ispiratore di fondo s'attagli con evidenza alla memoria di un passato che, nei versi di una maturità "ancor giovane" sebbene non più "verde" indulge, soprattutto nelle pagine struggenti d'amore ad una nostalgia che, forse, rammentando le non del tutto dismesse né poi tanto lontane vie del cuore, tale non vorrebbe essere, dacché, volendolo, ogni sentimento, ogni vissuto, potrebbe essere rinverdito, s'è vero che intatta è ancora la memoria delle cose che ci sono appartenute ed abbiamo amato. (...)
Walter Scudero
Dice dell'autore...
Della voce di Antonella Corna mi ha colpito una specie di freschezza, ai limiti dello sfrontato, per tentare di dire - poeticamente - il senso di una propria epica. È una delle motivazioni che spingono alla poesia, probabilmente la più fragile e comune, ma non per questa priva di qualche verità: vedere la propria vicenda come epica che val la pena sia cantata.
Non si tratta di vanagloria, ovviamente, tranne rari buffi casi, ma di consapevolezza della grandezza del vivere. Che questo poi si trasformi in un'opera di poesia riuscita è un altro discorso. Ma nella voce della Corna, dicevo, più che certe caducità, certe mode, certe concessioni al pensiero facile e sentimentale, come la esausta retorica sul viaggio come strada creata da chi cammina, vera e propria bufala geografica, psichica e spirituale con cui si avvia il libro, ho colto, dicevo, una nota di sfrontata freschezza. Emerge spesso nel libro, tra i fili di una trama di un'epica non proprio nuova (amore - illusione - delusione - nuova consapevolezza...) questa voce fresca.
Come nutrita da linfe remotissime di una poesia antica, diretta, preletteraria, come certe cose di pastori, o di sibille. Un dire che si radica nella immediatezza di un sentimento vivo e di una percezione "deviante" dalla norma. (...)
Davide Rondoni