Sinossi

Dice dell'autore...

Patrizia scriveva, scriveva versi, pensieri, considerazioni personali e lo faceva nel silenzio, sin da ragazza.
Pensava di tenere nel cassetto le sue emozioni: conosciuta da anni sulla piattaforma di Facebook, galeotta dei nostri incontri reali fu la poesia.
Viaggiavo per readings e lei mi accompagnava, discreta e partecipe.
Finché un giorno, col suo sorriso dolce e il suo atteggiamento schivo, mi "confessò" che anche lei scriveva poesie.
Non so perché ma il suo sorriso mi richiamava quello della grande Giulietta Masina in La strada di Fellini.
Lessi e capii la sua profondità e la stimolai ad uscire allo scoperto e a partecipare a selezioni: da allora abbiamo iniziato a marciare insieme e a confrontarci ad ogni ispirazione. (...)

Maria Teresa Tedde

Dice dell'autore...

La disposizione ritmica che secondo Jakobson fa nascere la poesia, selezionando e combinando la parola in sequenza di stretto rapporto semantico e fonetico dei segni, esiste in Patrizia Varnier sotto svariate forme e contraddistingue il campo del linguaggio delle figure, vale a dire il linguaggio traslato, che costituisce il nerbo della poesia della nostra poetessa.
Nel leggere le poesie della Varnier si coglie subito la scorrevole piacevolezza del suo verseggiare: v'è una soavità di accenti che colpisce il lettore, vuoi per il naturale dispiegarsi dei pensieri che affluiscono in raffinate emozioni, vuoi per l'adeguata assunzione di temi, capaci di intenerire e commuovere, di meravigliare e sorprendere, di incuriosire ed interessare. (...)

Giacomo Pighizzini