Sinossi

Dice dell'autore...

(...) Quello di Enrico Del Gaudio è un battito sereno, profondo, ampio, che però, in alcune sue liriche, vive di sussulti, di cambi repentini e intensi, necessari alla sua sensibilità poetica, per potersi esprimere in modo esauriente e passionale, vibrante, come è nel carattere e nell'indole del poeta. (...)
Ama la Poesia, intesa nella sua universalità, nel suo realismo popolare, di aneddoti e bozzetti, che ne fanno un degno discepolo dei maestri realisti come Raffaele Viviani e Ferdinando Russo. "La poesia è l'intera storia del cuore umano", diceva William Faulkner e questa storia il poeta la racconta, con ricordi, dipinti, impressioni ed emozioni, con ricche pennellate di sentimento, come un pittore del tempo. (...)

Gennaro Sansone



(...) Conosco Enrico da un bel po' di tempo, e mi diletto spesso nel leggere le sue opere ma ancor di più nell'ascoltarle attraverso la sua tipica e brillante interpretazione. Tipica, perché si esprime col cuore dal quale pretende che venga fuori il linguaggio che avverte dentro la sua anima. Brillante, perché in quel recitare libera il sentimento, lo trasmette all'ascoltatore e dentro quella musica di parole prorompe il vero poeta napoletano. (...)
(...) Impossibile trascurare, in questa mia breve e modesta menzione di un grande artista come Enrico Del Gaudio, la sua vicinanza al grande Massimo Troisi, compagno di banco nella immaginazione creativa del poeta e amico di scorribande nella Napoli degli anni ?60, sicuro complice nella sua crescita artistica sul piano della composizione e dell'interpretazione. (...)

Gino Iorio



(...) Il dettato formale è ottimo, in qualche ora mi sono immerso in un'atmosfera sicuramente piena di suggestione e di coinvolgimento emotivo. (...)

Luciano Somma

Dice dell'autore...

(...) Con questa opera il Del Gaudio, con ammirevole attenzione e riguardo verso i suoi amici e poeti siciliani, ha dato cosi ai suoi pregevoli versi oltre all'originale spirito e alla musicalità partenopea, anche i suoni e l'anima della Sicilia. Quella profonda e vera, dei suoi cantori appassionati e unici depositari della sicilianità. In entrambi gli abiti linguistici la poesia brilla con luce intensa. Ha una forza dirompente, ha la magia e il respiro di un'emozione palpitante e tangibile. Sa intessere, insomma, un dialogo intimo, essenziale e autentico con il lettore. (...)

Francesco Camagna



(...) Enrico non si abbandona all'istinto, il suo comporre è forbito, sia nel linguaggio che nella tecnica. Il poeta si è evoluto nel tempo, studiando e applicando gli arnesi del comporre che sono: le sillabe, gli accenti, le strofe, la stilistica insomma, pane quotidiano, farcito dal "nostro" con le sue intuizioni, frutto di un bagaglio emotivo e culturale che lo avvicina ai grandi del passato. (...)
(...) Una nota a parte si deve fare per la lingua. Seppur dotato di un'ottima capacità di comporre in lingua italiana, Enrico si eleva soprattutto nel comporre in lingua napoletana della quale è padrone e corretto scrittore "mastrianno" con le sillabe e gli accenti, perlustrando tra le parole magiche del lessico partenopeo il poeta ha composto versi che nulla hanno da invidiare a quelli dei poeti del passato, tra i quali un giorno, ne sono sicuro, sarà annoverato, Enrico del Gaudio, stabiese, come Viviani. (...)

Antonio Covino


(...) Sono tante le poesie che riescono a trasmettere sensazioni gioiose, momenti di severa riflessione, di buonumore, ricordi famigliari, religiosi, conflittuali. La musicalità della nostra parlata partenopea riesce sempre e comunque a regalare al lettore un'infinità di emozioni.
Momenti difficili superati o da superare, leggeri o di notevole durezza.
Delicati versi amorosi o di struggente malinconia; dedicati all'amata o alle strade e ai vicoli di Castellammare di Stabia. Comunque, sempre pregni di una liricità unica e inimitabile. (...)

Raffaele Pisani