Suoni siciliani(a Tindari)
Melodia dolce esala dalle colte pietre, odore di menta e nepitella fra i gerani esposti al mare di sabbie miracolose. Giace, muta, la vetta prodigiosa. Colpita qua e là da raggi iridescenti, cromatica soavità agli occhi dell’incantato, rivolta. Proteggi con i cipressi in fila l’uomo che venne da lontano per lasciarti immortale firma di poesia dove sulla stessa terra egli nacque e pianse amare lacrime di ellenica vecchiezza. Piange ancora fra intrecci di ulivi e rigagnoli d’acqua quel fischio di vento accovacciato fra le pietre aspettando il sorgere del sole, fra miti tintinnii di campanelli d’aria.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
06-12-2015 | Impala' Sebastiano | Ringrazio la redazione per l'attenta analisi della poesia | |
06-12-2015 | Redazione Oceano | Le parole solcano il verso d’intensa appartenenza a una terra viva e scalpitante nell’incanto del tempo clemente a raccontare il suo passato. I suoni, profumi, riverberi di luce accendono la lirica di immensità non note eppure così vicine; l’emozione lambisce ogni tocco sensoriale e l’essere lì, in quell’istante in cui la tua penna vibra catturando lo sguardo, diventa legame ed essenza. |