Vasto dolore

Caddero su lame roventi
sentirono le grida
bastò il loro tacito sognare
 
parole in solchi bruciati
un canto d'api gitane
ballarono tremando
 
son occhi di uomini e donne
nell'oro salato
non videro più albe e tramonti
 
polvere nera presenza nel cielo
l'inferno bruciò due volte
su una geografia di crateri fumanti
 
un giardino di lava rossa
di vite perduto
di un cibo di carne donato alla terra
 
non seppero il perchè
abbandonarono l'amore celeste
dell'estasi cavaliere di un oasi ovattata
 
sarà volante piena di onde
su spiagge di un Settembre caldo di morte
in quel polo di mura di follia
l'alfabeto di nomi si perse dalla vita
 
han fatto luce nel deserto buio
nella notte dell'uomo
di paure ed etichette
il terrore pervase nella cantina dell'anima
 
come Mosè aprì le acque
quel giorno...
si cominciò a vedere la giungla
infrangere i principi
 
scandalo mascherato
nelle alte sfere
immortalità di un sudario
su l' arco bianco di quel lampo
che squarciò le torri onnipotenti
 
chi spiega il perchè non trova risposte
macerie carni vite famiglie distrutte
 
"cominciò da allora la nostra rabbia"
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03-09-2015 Catania Rosaria La nostra rabbia si trasformò in paura ma nulla ne fu tanta crudeltà di innocenti morti senza un perchè

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Pubblicata il 03-09-2015

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