Oscure ombre

Intricanti cerchi
appaiono
ombre scempi
 
Costaron cari le loro condanne
del terror dello strider dei ferri
 
tuonarono gli spari in fila contro muri
dall'amico ascoltai alcune parole
 
supplicandomi che non voleva morir
rimasi sordo e muto
 
pagar l'errore con la torbida acqua dell'oscuro fiume
in odio ed odio non v'è perdono
 
un vecchio e un giovane scavar la loro fossa
tra le gambe lacere e gli occhi spenti
 
eterna notte
neve bianca freddo
marcì il braccio suo con inciso un numero
 
un flagello senza lumi ne tempo
tolsero ad un uomo il riveder le stelle
 
l'ombra sua perduta
nel digiuno del ventre smunto
svuotato dal pianto offrirà i suoi denti d'oro
 
con l'orrore dell'odio pregar sordo sui teschi
e sui corpi sol potrà
tra poco toccherà a lui
 
con la cenere e al denso fumo
rivedrà l'ombra del suo corpo libero
riposerà al suolo della terra nera
 
Mai più un altro olocausto
mai più
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28-01-2015 Redazione Oceano Ombre di anime vaganti, dove il vuoto riempie l’aria satura di terrore.
I tuoi versi s’appoggiano, muti, al rumore sordo della fine, all’odio cupo che arma l’orrore nutrendolo d’eternità.
Nell’incalzare della lirica, non v’è immagine che non urli invano, non v’è odore che non desti ricordo, non v’è parola che, gridando l’impotenza, nutrirà il grido muto e mai spento.
26-01-2015 Catania Rosaria Cenere
denso fumo
l'orrenda fine
su un ombra che non morirà mai più

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Pubblicata il 24-01-2015

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