Vegliar sui papaveri rossi

Dal cuor leggero
nasce dal buio
svegliandosi l'ombra
un canto d'usignolo
si mescola nell'aria
un sussurro di voci
recitano una preghiera
su una poesia
che va oltre
quella macchia rossa
Battaglie
fra veglie e storie
in pomeriggi solari
 
Su per la grande valle
ondeggia il profumo
sbocciarono
i papaveri rossi
 
Nemici sepolture e croci
fecero tappeto ai tanti morti
lontano fu lo sguardo di chi tornò
veder madri
accarezzar i figli pianti
Tante furono le battaglie e i caduti
come chicchi di grano
furono seminati
bevendo l'acqua della lor perduta anima
divenuta rugiada
in goccioline di diamanti al sole
 
Rosso sangue
martiri guerre massacri
vegliar nei fossi
sulla distesa
di papaveri rossi.
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06-02-2015 Redazione Oceano L’ombra oscura, cecità dell’uomo e degli istanti, massacro della vita, s’eleva nella tua poesia, nenia in quel campo dell’offesa.
Oltraggio d’esser nato e spento in guerre senza scampo, il manto di papaveri richiama il pianto; son mamme che raccolgono la croce del fato innaturale.
I papaveri son colore del dolore, dello scempio consumato nel viaggio dell’esistenza.

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Pubblicata il 02-02-2015

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Vegliamo sul prato dei papaveri
rossi con una preghiera