T'ho seppellito ieri

Pupazzo sognante
tra mente e menzogne
frustrazioni e menzogne
quel viaggio dell'aldilà
vigliacco uomo di merda
T'ho sepolto ieri
la paglia sporca
della violenza tua
mi rabbrividisce ancora
crescere senza indossar il reggiseno
sentir le umide mani addosso
soffrirà ancora l'inganno
fra fuoco e fiamme brucerai
femminilità acerba
su pische incerta
disturbata donna
nel misterioso segreto nascosto
modella la falsa paura
pupazzo di neve sul berretto militare
su fiamma spenta
T'ho seppellito ieri
eri una matita spuntata
la ferita rubata
ad un piccolo uccellino
quella mollica tolta dalla bocca di felicità
col la tua schifosa lingua biforcuta
dal sapor ancor di latte
Sarai dannato in eterno
in cuor mio
mai perdon sarà
cancellar la violenza
non può cancellar la colpa
rimane nel sangue del tuo vissuto
credendoti malata e sporca e pur colpevole
porterai il lutto cieco della fuga
con la rabbia dentro
del rispetto perduto
sprecata in un abisso di ricatti
chiusi in te nel restar zitta
schiuder le ali al voler suo
quanta vita hai perduto
T'ho seppellito ieri
per sempre
pupazzo di neve e merda.
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04-03-2015 Catania Rosaria Grazie redazione molto sentita ed apprezzata
04-03-2015 Redazione Oceano La tinta torbida che si delinea ai versi svelati e afflitti, la voce dolente che di rabbia erge e professa, dichiara in un epifonema chiaro e diretto nei versi finali.
02-03-2015 Catania Rosaria

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Pubblicata il 01-03-2015

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Commento dell'autore

Un incubo lungo una vita