A febbraio Venezia
Seguo la fuga del gelo sui ponti addormentati frammenti d'allegria rincorrono echi cristallini. Battono i miei passi il tempo della risacca nei canali; le gondole vacillano proiettando ombre sinistre. Sei sopravvissuta splendida Leonessa allo stupro di Messer Carnesciale. Grottesche figure trascinano velluti e damaschi lungo calli e campielli. La luna nasconde il suo cereo pallore dietro una nuvola grigia si sciolgono man mano voci e rumori. Piazza San Marco immerge i suoi sogni nel chiarore dei lampioni il vento solleva un turbinio colorato. E va verso il mare lo strascico malinconico del giorno di festa.
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12-02-2013 | Redazione Oceano | La malinconia di uno spettacolo meraviglioso di immagini e colori che solo Venezia può regalare, ben vissute dall'autore... |