Viltà disumana

In ascolto muto genuflette il sogno
gemendo folle l’urlo generato
mentre viltà nutre disumana
pelle infante stuprata al suo germoglio.

Fu il silenzio a contare i nomi
mentre  l’abuso dilaniava il canto
sull’erba china in stille di rugiada
manto donato al corpo infranto.

E nell’ abbaglio generato tronco
l’oscurità contava le sue stelle
pieghe raccolte in nenie senza eco
fiamme piegate arse per morire.
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