Abbracci
Dell’anima il momento urta e ritorna come piuma sospesa alitata al vento tra mari deliranti schiavi di viaggi dispersi. E nella fitta coltre di terra pettinata ombre leggere consumano assetate il volo. Lo sguardo assapora seduto vago smarrimenti dell’essere in preziosi mosaici . E nel fragore illimitato sospeso in quieti abbracci la creazione tratteggia nuovi albori.
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19-09-2014 | Redazione Oceano |
Alla metafora dell’autrice si evince uno stato incerto, preda degli eventi per eventi al nero mare succube di spifferi e correnti. Il modo è singolare univoco e spesso volto non alla soluzione ma alla inerzia della casualità. La ricerca oltre la fitta coltre, il senso dell’oppressione, spinge a sollevare il capo troppo reclinato, ad abbracciare ciò che all’occhio difficile sondare: il filo tenue del respiro stanco quasi vinto trova riparo ed energia al nuovo albeggiare. Gli abbracci confortano. |