Dubbi
Ero così felice. Una musica leggiadra mi fluiva nell'anima come un ruscello limpido tra le margherite e le violette dei prati di una montagna. Con lo stesso dolce mormorio tra i ciottoli levigati dei miei sogni. Col breve sorriso dei ricami di schiuma creati dagli intrecci svelti della corrente. In un silenzio delicato fatto solo del frusciar delle foglie di un bosco fresco di verde cupo. Sorridevo alla tenerezza intima dei miei sentimenti e ridevo di cuore alla minima scusa. Sentivo che, se l'avessi voluto, avrei potuto volare. Dentro di me c'erano la leggerezza, gli effluvi e la marea dei colori della primavera. Ma poi ho cominciato a riflettere. E l'abbandono della mia felicità è stato infiltrato da dubbi. Stupidi dubbi, perché ponete delle domande insinuanti laddove vi erano solo risposte felici? Perché volete tormentarmi con l'incertezza su quello che a me non importa né di sapere né di ignorare? Non avete ancora capito che anche se sbaglio, ci sono sbagli che mi sono cari?
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