Il mio eremo
Eccentrico inverno, ignora tramontane, lascia che il maestro, passi al largo, bianche onde lontane. Il mio eremo sporge sulle rocce, dove il mare schiuma, levando di sale effluvio, note ritmiche poesie. E’ piccolo il mio eremo, stretto tra siepi e frutti, d’inverno è spoglio, petali ali di farfalla, son volati a concimar altrove. L’agrumeto umido brilla d’oro e giallo, il mandorlo e il pesco, nudi fantasmi con le braccia tese, le rose dormono e sognano boccioli. Al limite esplode il rosmarino, spande l’aroma umido di notte, inventa spighe d’azzurro pitturate, rugiada di mare che riflette il cielo, e lo stende a coprir l’inverno del mio piccolo eremo sul mare.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
29-09-2016 | Nenzi Vittoria |
E' conquista l'eremo, è scrigno dei ieri dei domani, e letto morbido per riposare ora. Grazie Redazione! |
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28-09-2016 | Redazione Oceano | Fortemente evocativa, questa poesia trasporta il lettore nei luoghi sapientemente descritti, con leggerezza e fantasia. Sembra quasi di respirarne l’aria, di sentirne i profumi, di vederne i colori. Abbiamo tutti il nostro eremo, rifugio dove ritrovarci, riflettere, rinascere. |