Posta in trincea

Sognavo il valore antico del guerriero,
ho conosciuto il silenzio freddo dei morti,
sognavo un eroico, epico duello
spio i movimenti del nemico
per colpire, sparare, uccidere,
nascosto in una trincea,
gelo nelle ossa, orrore nelle pupille.
La lettera parla una lingua lontana, irreale,
parla d'amore.
Le tue parole mi portano il suono delle campane,
la domenica, quando indossavo la camicia pulita,
i tuoi baci fanno risuonare di passi la mia via,
sono le donne che vengono a far visita a mia madre,
la tua tenerezza porta il profumo della minestra,
seduti tutti insieme, in silenzio, a pregare.
Chiudo gli occhi e sono sulla strada di casa,
gli scoppi all'orizzonte sono fuochi d'artificio.
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26-06-2015 Redazione Oceano Un ripercorrere e un ritrovarsi, un raffronto e una certezza: la realtà vive tra sorrisi di benessere!