Considerazioni marginali

(Mandia Giuseppe)


Il vento è una chimera
per chi sa vedere il profilo dolce
delle case quando è neve
ma ha scarpe consumate
dalla scarica dei giorni,
dalla metrica degli anni
e anche per chi solo spera.
La virgola del tempo
ci lascia alla finestra,
non mancano le lacrime
- pensiero di novembre,
nuovo dibattito
o ricordo di frontiera.
E c’è spazio per la conta delle cose
con l’alfabeto morse, le sue corse
sul ballatoio tra le mie e le tue corde
a stabilire un architrave,
un’aria lineare nel suo vagare
a ritroso, al coraggio di quelle poche prode,
al profumo di scogliera.
La vita è un vizio troppo breve,
un treno di parole che viaggia
col passo misurato di un accordo
o s’imbatte nel tumulto del ritardo,
nel tarlo smisurato di un ricordo.
A oltranza pattinano urli verso la mia penna
che fugge in una stanza:
governo delle nuvole tra polvere
comoda di libri e scritti semiseri.
Avanza la sera. Incubo di fari.