E' una gora

(Manca Mirella)


E’ solo una gora. Un vano coperto
da un ammasso sassoso.
Eppure là dentro […]
v’è qualcosa di te, che ristagna.
E’ il tuo corpo svilito,
che ha preso abbandono, dal sé
E un filo d’Arianna, che chiama.
E ti vengo a trovare
ogni tanto. Anche se, quando il cuore
si sente spezzato, preferisco pensare
che aleggi nei cieli sereni e
mi sei ancora accanto
con tutto te stesso. Mi incoraggi. Mi dai qualche spunto.
Oppure per me, individui la via,
gioendo con me, quando la vinco
o rattristandoti per le mie sconfitte.
Senza carni sfibrate; senza ossa dolenti
ci sei sempre, e sarai, sempre caro. Sovente,
mi soffermo nel tuo comodino. Sfioro il berretto a quadretti;
lo poso, sul capo striato di grigio
poi cingo la vita, con la striscia di cuoio consunto
sbottonando un po’ la camicia,
e mi accomodo nello sgabello, davanti al camino.
Sospiro, divenendo tua forma e a stento
freno il rimpianto delle ruvide e dolci carezze.