A te, figlia lontana |
Ti sfioro, alla brezza di questo settembre che ha occhi chini sul destino delle radici del dolore... Ti sfioro, dolce viso del sorriso, ovunque alberghi il risuono del tempo.. Ti parlo con nuvole di sillabe lassù in quel cielo che illumina l'istante dei sogni e racconto i miei silenzi, le mie istanze di attese, le mie perdute ore di abbracci. E ti porto immagine come madonna sul petto delle preghiere, e sospirerò ancora di questo esilio ma lo terrò come promessa di ritorno.... A te, che sfioro il viso nel pensiero con riflessi di parole d’amore sulla mia nostalgica guancia umida. |