a cura di Massimo Massa

Cenni sul contenuto

È un artista maturo quello che s'intravede fin dai primi componimenti della silloge "Strana-mente"; non occorre tanto per comprendere che nel volgere di pochi anni, quella base, pure pregevole, è diventata una struttura solidissima.

È evidente un affinamento degli strumenti espressivi e registri linguistici, la spontaneità tipica del poeta che sa scalare la vetta con il proprio talento, e le capacità che derivano da una vera e propria inclinazione verso l'arte di scrivere in versi.

Un particolare del suo comporre è l'armonia che proviene dall'assetto fonetico dei testi e solo chi ha un percorso formativo di rilievo sa incidere la musica giusta nel pentagramma dei versi, sempre con la sua chiave di sol, ossia il messaggio preciso che trasmette, veicolandolo con discrezione.

Non è assillato dalla metrica, ma istintivamente ne ricerca il ritmo, e in tanti suoi componimenti, il verso sembra contenere un assetto di sillabe equilibrato e ricercato, pur essendo il suo verseggiare libero e spontaneo, non legato ad alcun vincolo. Certamente c'è l'esperienza, grande alleata, che gli consente ogni sorta di slalom, fino a spingerlo "oltre" il suo profilo, per sperimentare nuove vie affacciandosi in altre prospettive di composizione, con qualche ritorno, di tanto in tanto, alle armonie classiche.

Zingoni ha partecipato a tante manifestazioni culturali, ottenendo vari riconoscimenti; ma forse - non è una certezza - egli non ama i clamori, l'amore per la poesia è un'esigenza interiore, che lo aiuta ad aumentare l'indice positivo delle sue giornate, una fedele compagna che gli permette di riflettere i suoi stati d'animo e di varcare la soglia dell'ineffabile, ossia la porta del gran Visir, che è poi l'Arte.

Queste sono le sincere impressioni che ne ho tratto, dopo avere letto la raccolta di poesie qui presentata, nella quale si affrontano molteplici temi con disinvoltura e competenza..." (Dalla prefazione a cura di Virginia Murru).

Nota dell'autore

SCRIVE DI SÉ:

Non importa quando siamo nati né tantomeno quando moriremo.
È importante lo spazio angusto, lo spigolo, l'angolo stretto, il cerchio che limita, il vuoto e il pieno, il niente e il tutto... quel metro che misura il tratto, il cammino tra la partenza e l'arrivo... insomma in ultima analisi, la Vita!.

Nota dell'editore

Premi ricevuti