a cura di Massimo Massa

Recensioni

Maria Teresa Infante

Leggere la vita allo specchio, con l'impatto emotivo che solo la nobile arte della poesia può comunicare, con la dedizione alla parola e la forza costruttiva del pensiero, è la poetica di Italo Zingoni, tersa da qualsiasi sovrastruttura che ne disperda la positività e la sinergia del messaggio.
Il nostro autore va ben oltre la linea di demarcazione in cui quotidianità e versi diventano l'Unicum che si innalza oltre la barriera dell'esteriorità, per immergersi nel tortuoso labirinto dell'universo in cui mente e anima empatica/mente affinano le armi gemellandone le doti e le qualità intrinseche.
Istantanee di vita, scatti percettivi traslati in emozioni che evocano sensazioni e immagini visive offrendo in dono alla Musa liriche di una vivace e possente interiorità.

"Non conosco dell'uomo che una voce
a spargersi nel vento che la porta
oltre ogni irrinunciabile speranza
e di libertà si nutre e non la svende"

Testi mai scontati e banali, con un forte senso finalistico, una voce che si innalza nella non accettazione del vissuto e del dovuto, in cui l'abile virtuosismo del lemma, mai sterile compromesso dogmatico, diventa elevazione di ideali, in cui Italo rappresenta il Majakovskij odierno, piegando i suoi versi al servizio e difesa dei principi morali immolati al dio del consumismo e del perbenismo.
Mai uguale a se stesso, ma sempre profondamente se stesso, fedele alla morale interiore che ne guida la penna e il suo percorso umano; una genuinità raffinata anche nei toni di denuncia e di sdegno, forte, graffiante e mai dissacrante che ben rispecchia l'animo dai contorni delineati da un vissuto permeato da ideali e credo mai rinnegati, pur nell'accettazione dell'amara realtà da lui ben definita ed espressa a toni, che, tra il bianco e il nero lasciano presagire le sfumature di un arcobaleno al di là del temporale.

A dire il vero a molti non interessa
la libertà di pensiero e si scivola lenti
nell'atrofia delle menti che il potere pretende
-non pensare, io penso per Te- è il dominio
sulle masse assoggettate dalla crisi fasulla
creata da questa new-economy che tutto sconvolge,

Tallone d'Achille, le miserie umane, diventano la freccia all'arco, per metabolizzarne il senso e intesserle di sentimento, come chi ancora crede e spera in questa umanità, sempre teso alla speranza. Eppure nelle sue liriche amorose raggiunge l'apice dell'emozione, maestro e abile tessitore dei fili del cuore, incanta con la purezza e l'eleganza del suo dichiarar d'amore:

"Ti ho amato e forse ti amo
per i tuoi occhi così strani
che il tempo non ha mai cambiato
e per la tua tristezza che somiglia
alle mie, inguaribili e mute" .

Una poesia che non si appella al Nulla, ma che pure lo abbraccia, in una dialogica in cui si proiettano aspettative e convinzioni, in cui il Nulla può essere colmato nella relazionalità di parole e pensieri, mai sufficienti quando è la vita a parlare in versi, così come il nostro Autore riesce sapientemente a fare, nella sua limpidezza espressiva.

E' Lui, in tutta la sua ineguagliabile freschezza e genuinità di una mente fanciulla e mai doma, di versi sublimi da attraversare il cuore. Poesia... e non è tutto qui, con un forziere tutto da rovistare e nulla da barattare.