Un saluto
Amica mia, sono giorni e giorni che ti cerco usando il solo mezzo di cui disponi, il telefono fisso. Non rispondi. Non hai voluto correre coi tempi, chiamando diavolerie, anche il cellulare, roba da ragazzini scemi, dicevi, io carta e penna stilografica. Strumenti chiusi nel cassetto, inchiostro da anni secco. Viviamo lontane per mia scelta, ho lasciato Roma e i miei passati giorni alla ricerca di quella serenità interiore che ancora mi sfugge. Che fine hanno fatto i tuoi parenti? Li ho cercati invano. Un mio nipote, ieri, è passato in quella via alta sul Cupolone, al posto mio ha citofonato sul tuo nome, il portiere gli ha riferito che eri partita. Non ci siamo salutate.
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03-03-2017 | Redazione Oceano | Non v’è mezzo più diretto della poesia. Dirige il timone delle emozioni e raggiunge i cuori lontani e sepolti da cumuli di errori e addii mancati. Un angelo sussurrerà al suo orecchio quanto il tuo cuore abbia amato la vostra amicizia. |