Un saluto

Amica mia,
sono giorni e giorni
che ti cerco usando
il solo mezzo di cui disponi,
il telefono fisso.
Non rispondi.
Non hai voluto correre coi tempi,
chiamando diavolerie,
anche il cellulare,
roba da ragazzini scemi,
dicevi,
io carta e penna stilografica.
Strumenti chiusi nel cassetto,
inchiostro da anni secco.
Viviamo lontane per mia scelta,
ho lasciato Roma e i miei passati giorni
alla ricerca di quella serenità interiore
che ancora mi sfugge.
Che fine hanno fatto i tuoi parenti?
Li ho cercati invano.
Un mio nipote,
ieri,
è passato in quella via
alta sul Cupolone,
al posto mio ha citofonato sul tuo nome,
il portiere
gli ha riferito che eri partita.
Non ci siamo salutate.
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03-03-2017 Redazione Oceano Non v’è mezzo più diretto della poesia. Dirige il timone delle emozioni e raggiunge i cuori lontani e sepolti da cumuli di errori e addii mancati. Un angelo sussurrerà al suo orecchio quanto il tuo cuore abbia amato la vostra amicizia.

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Pubblicata il 26-02-2017

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