Traslazione

Diafana reliquia 
nell’etere m'estasio,
sollevata d’affanno,
traslato dal sepolcro
peso falso e scuro,
corpo inebriato
partorisce albore.
S’apre ala lesa,
plana sanata,
tra cielo e mare,
ove esiste il muto
azzurro, clamore, 
lieve di false ore,
colmo di eterno
semplice amore.
Cirro svanisce e
sull’ orlo suo rinasce.
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11-11-2016 Redazione Oceano Nel partorire la leggera rinascita, s’inarca il respiro per assaporare l’etere, quasi pausa di un tempo statico eterno nel dolore. Nel verso, parola estrema concatenata alla forza, scompare e ritorna la nube che offusca l’incedere e te.

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Pubblicata il 08-11-2016

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