Roma

Mi sentivo un po’ pagana da ragazza,
Ti amavo Roma….

Poi cogli anni tu sei cambiata,
Sei capitale,
Ma nun sei più dei romani.

Le serenate nun le ascolti,
Il ponentino t’ha abbandonato….
Tante so le lingue che t’assordano,
Ma er bel romano nun se sente più….

Io so cambiata in peggio, non lo so,
Voglio provare ad amarti ancora un po’….
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21-11-2016 Redazione Oceano Ogni città ha una sua identità. La si può amare o no, ma è definita, unica, irripetibile. Ed è sempre un triste momento quello in cui non la si riconosce più, inghiottita dall’appiattimento dei tempi moderni, con la loro omologazione globale.

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Pubblicata il 18-11-2016

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Commento dell'autore

Primi versi di Vittoria
Un arrivederci sofferto.