Sillabe di Sibilla

Arcano verso di Sibilla ignota,
Scrisse parole chiare ma ignorate,
Sillabe intrise di profezia ostile,
Diafana mano sparse l’enigma,
Saggezza in polvere di seme.

“Falò sia tua intima letizia,
Chiudi i ponti che non fluisca il fiume,
Mute parole in terra  rossa e nera,
Fumo sia eterna tua mestizia,
Lombi coperti di pianto e di sudore”.

Memoria breve fu nella mia mente,
Godetti, risi, amai gioiosamente,
Percorsi valli, mari, fiumi, seguii le stelle,
Aprii porte, portoni, cuore e polmoni,
Denudai il ventre ad accettare seme.

Colpi tremendi su desolate spalle,
Spine profonde al posto delle rose,
Orridi bui, crepacci di ferite,
Gioie timidamente godute e poi finite,
Ribelle grido rivolto all’infinito.

Mi chinai su me stessa a protezione
Di quanto nascosto nel mio cuore,
Immobile invocai il perdono,
Di gioia mi dovevo vergognare,
Gelido pianto a inumidir silenzio.

Di profezia cancellerò memoria,
Pagato il mio debito di pianto,
Le mie spalle si drizzeranno piano,
Il volto verso il sole troverà calore,
Rimorso non c’è se non c’è peccato.

Ritta aspetterò che nasca il sole.
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01-12-2014 Nenzi Vittoria Temo di affezionarmi tanto ai commenti del Grande Oceano da soffrire quando mi scoprirò non poetessa.
Grazie Redazione, i commenti sono migliori dei miei lavori.
01-12-2014 Redazione Oceano Responsi e predizioni oscure nutrono il verso, in un percorso avverso intinto di sillabe e parole.
Nei rintocchi dell’ avvertimento e nel vento che disordina le verità annunciate, scorrono i pensieri e il tempo, consumando illusioni.
Tutto è un viaggio su profezia rivelata e, adesso, si attendono nuovi giorni per avere pace, sognando di potersi colmare con differenti bagliori.
Nella magia dei tuoi versi la lirica espande scandendo il tempo tra vita e speranza.

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Pubblicata il 27-11-2014

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