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...e poi arriva la notte,
Il mormorio della vita tace,
Il mio pensare lavora e non ha pace.

Sono fatta così,
Guardo attorno e scorgo squarci di sole,
Nella foresta nera nel giorno di bufera,
Odo gli uccelli e inseguo le farfalle.
Sono fatta così,
Pur se la vita mi ha colpito a morte,
Mi ha tolto tanto e mi toglie ancora,
Ascolto questo canto che da dentro prega,
Accetta e ringrazia per ogni goccia nuova.

…e poi arriva la notte,
Mi scende dentro un sentimento,
Che sa di colpa senza pentimento.

Che posso fare per te fratello mio,
Che ti lasci scivolare nell’orrore,
Come faccio a fermare la tua mano
Armata d’odio che io non riconosco?
Che posso fare per te sorella mia,
Che partorisci e calpesti i figli tuoi,
Che sputi fiele sulle tue piaghe marce?
Per te che maledici il Padre,
Che non ti rivolgi mai a guardar la Madre?
Che posso fare per te figlio concepito già tarato,
Che non conosci seno e mano protettiva,
Che piangi e muori ma non sei mai nato?

La mia foresta è nera nella notte,
Tra un ramo e l’altro si fa spazio l’alba,
In fondo un triangolo di mare,
Sotto i piedi è nato un ciclamino.

Un giaciglio di foglie e sabbia bianca,
Un ciottolo levigato fra le labbra,
Il canto del vento fra le foglie,
L’odore di mare e resinoso pino,
Col giorno mi addormento mentre piango.