Indignazione buguarda

“Mai più”
gridammo , 
“Mai più”
sarai iena 
tu che potente comandi genocidio!
“Mai più”
“Mai più”.

Gridarono noi
i padri,
i padri dei padri,
fin dove la memoria non arriva,
gridammo trucidando bambini,
storia,
Terra,
seppellimmo Dei.

Indignazione bugiarda.
Vergogna!

I cieli son neri di menzogne,
nuvole baleni di morte,
“Mai più”,
non più retate,
non servono a chi con un tasto uccide.
Vergogna
cade dai cieli,
sale dai mari,
strozza sabbia malata,
si apre l’urlo del deserto,
il nucleo vomita il male,
vermi,
grassi,
putridi,
imbottiti d’odio.
“Mai più”,
gridiamo ancora,
e i bambini inalano veleni,
si nutrono di macerie,
nel fango arrossato, 
giocano con le ossa della madre,
e i bambini muoiono,
piccoli pugni di polvere
bianca,
occhi senza vita.

Tu indignata iena ridi,
ridi con lacrime velenose.
Tu indignata iena,
parli e conti gli ori nei forzieri,
e predichi iena,
predichi il 
“Mai più” a bocca piena.
Iena!
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27-10-2016 Redazione Oceano L’ipocrisia di una società che condanna a parole mentre continua a fare e lasciar fare ciò che condanna. Come non indignarsi? E come può il poeta non urlare di rabbia e dolore?

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Pubblicata il 25-10-2016

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