La radice e il fiore

Gelide trascorrono
le ore notturne
come cavalli bradi
portate dal vento di borea
le nuvole se ne vanno.

Complice d'abbandono
la luce di un lampione
filtra nella stanza
si posa dolce sugli occhi umidi
come un bacio di un lontano amore.

Dicevi che era l'ora delle fate
quando niente o nessuno 
è poi così lontano.

Mi appartiene
ormai la solitudine 
il tedio di gesti e parole ripetute 
come un mantra.

Non sogno più
ho già speso le parole 
e tutte le mie lacrime 
contro quel cielo di cristallo 
che in una notte di giugno 
è andato in frantumi.

Unica certezza 
in questo mesto andare 
verso una foce ricca di detriti 
è che tu ....e tu soltanto 
eri il soffio di vita
quella radice timida e operosa 
sotto la terra scura. 

Ma come ogni erba o fiore
l'ho capito troppo tardi 
quando la vita ingrata 
ha operato la dolorosa potatura.

Tu ora mi appari bellissima 
e mi resti vicina
nel chiarore di quest'alba pallida
come profilo di Madonna
la testa bianca di luna 
poggiata sulla trina .

Una dolce nostalgia mi prende alla gola.
Aiutami 
se puoi e non aver paura.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)

Pubblicata il 12-01-2013

Conferita menzione del giorno

Numero visite: 853


Commento dell'autore