Lontano... vicino...
Lontano... vicino... Fu terribile, fu un giorno come tanti in cui la tua memoria, volò via mamma. Mamma non svegliarti dalla tua non lucidità, ci rimarresti male, ti conosco. Tu ci tenevi così tanto, mai più una famiglia unita, mai più uguale... Quanto ho pianto sapessi mamma, ho nostalgia di quel senso di gioia, insito nel tuo esserci, mi mancano le tue parole, di te mamma, mi porto il ricordo delle vecchie cose racchiuse oramai nella cassapanca della vita. Mamma aspetta, non ardartene, torna indietro con la tua lucidità, solo per un istante... ho troppo freddo in fondo al mio cuore sia pur in una dismisurata voglia di Te mamma, trovo la mia ragione di vita !Sono qui... ti ascolto !
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
23-02-2015 | Mandala' Rosalba |
Ho letto la poesia sentendo tutto il tuo sentire, posso comprendere come ci si possa relazionare con una madre non più presente come testa, io i miei me li sono visti sottrarre ancora lucidissimi! ancora giovani, penso che l'alzheimer sia il rifugio dei vecchi, un mondo loro, dove noi siamo chiamati a stare fuori, loro stanno meglio così..... se solo tornasse in lei potrebbe morire prima lo so ti sembrerà di abbracciare una bambola ma intanto ti abituerai alla sua assenza futura .....ti abbraccio e spero che questo mio stupido punto di vista ti sia di aiuto ! ho letto anche la tua biografia.....bello buon viaggio nel mio cuore! |
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22-02-2015 | Redazione Oceano |
Nell’aria infinitamente triste della tua lirica, le parole incedono tra voglie disperate di un solo istante che sappia riscaldare il cuore: l’abbraccio della mamma. Solo la malinconia di sapere che il passato è andato, rincuora il mancato pianto di una gioia non più viva. Il dolore dell’assenza squarcia la lirica che presta la parola per dire del vuoto lancinante dentro te. Non c’è verso che ricopra quell’amore se dell’amore le braccia tese non stringono lo sguardo perso a raccontare … ancora. |