Riposa

Riposa assopito il villano, 
nei tramonti primaverili 
delle proprie sementi, 
quiete e stanchezza a ritmare 
il corso degli eventi, 
mai doma nella mente, 
appare volontà contadina, 
paladino integerrimo 
nel rimirar 
sudore quotidiano 
che fatica e rinunce plasmarono.
Sei luce notturna 
a vegliar raccolto, 
baciato 
con rughe di saggezza;
nel segno della croce, 
mani gibbose 
all'altare della terra, 
sostentamento 
per avvenire 
di mai inoperose membra.
Campagna lucente, 
lune notturne, 
nel gaudente frinir 
di grilli e cicale, 
si erge maestosa 
l'operosità 
di caparbi silenzi.
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15-07-2015 Redazione Oceano Scorrere tra i tuoi versi è come essere in quei campi, a ammirare l’atteso e sudato raccolto, a assaporare la quiete e il bagliore di tanta fatica. Vibrano intense le tue parole come fossero parte di quel lembo di terra, nutrita da intensa passione e amore, legame indiscusso tra mani operose e raccolto. Tutto s’avvolge intorno a immagini vive di suoni e tepori, lasciando assaporare la parte più intensa di te.