L'equilibrista

Non so perchè
ma in questa tristezza
stanotte non c’è dolore
solo, una malinconica
ed eterea dolcezza
che penetra il mio cuore
e lo rende leggero.
Un filo sottile
sospeso nel cielo
di un paesaggio inventato
connette il mio spirito
con la pallida Luna.
Come un equilibrista 
senza rete e senza paura,
percorro questo bizzarro tragitto
un piede dopo l’altro
per congiungermi a lei,
compagna delle troppe notti insonni
e madre dei miei piu’ intimi desideri.
La tua luce riflessa
si trastulla sulle onde
ecco, si rincorrono
l’una dietro l’altra
come cavalli selvaggi
dalla spumosa criniera
per congiungersi infine
sulla spiaggia deserta.
Sei tu, l’unica testimone
silenziosa e candida
sposa delle lunghe 
calde notti d’estate
tu, segreta complice
degli amanti
tu, ammaliatrice dei sedotti
senza più speranza di vivere
se non nella tua luce apparente.

Nel tuo pallido e misterioso incanto
Io... mi perdo !
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