Vago per quel colle

Vago per quel lieto colle,
mentre respiro i più diletti odori...

Ambisco a pregustare
il lauto pasto che mi offri,
e tu, discinto su quel trono,
attendi ch'io compia il mio dovere
che non è obbligo ma piacere...

Sovrano sei del regno mio,
ancella maliziosa io son di te...

Abbandonata a tal richiamo,
mi perdo in mondi ignoti,
ed i pensieri, vagabondi,
errano per vie che faccio mie,
mentre colgo vibrazioni colme di piacere
e la vita sgorga...
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04-05-2013 Redazione Oceano Come un folletto una giocosa sensualità sembra saltellare da un verso all'altro, nell'attesa della danza finale. Uno scrivere che da solo porta la tua firma Antonietta.