Arrivò piano
Arrivò piano, come un'emicrania e dove prima sentivi il profumo la tua bocca già morde il bianco seno, freddo, come notte che ti sorprende Ed è lei ora che abita il volto e nulla esiste che non sia quel marchio che danna lo sguardo acceso allo specchio e un sorriso di conquista a perdere Nodose dita tengono la luna nel nudo camminare sopra i mondi un cane abbaia all'ombra di sé stesso e un allocco finisce lo spartito Arrivò piano, senza spiegazioni senza passi da contare a ritroso e nel tuo orfano abbracciare il vento c'è tutto il senso a trattenere il pianto Senza le scarpe fermo hai camminato tracciando la tua rotta su memorie e poi di colpo invece sei partito ma come se nemmeno fossi stato Arrivò piano, come un temporale e dove ricamavano le gocce ora tutto nell'onda si disperde nel riflusso che danza la tua ghiaia che adesso mi frantuma consonanti nel chiamarti con l'inutile voce ed è il silenzio a gridare più forte nella guerra che mai nessuno vince - Arrivò piano, forse inaspettata, senza fermarsi per mostrarci il viso -
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