Occhi
Ho alzato lo sguardo verso il cielo terso, in questo giorno stanco di estate, i miei occhi lo hanno guardato e subito, così all'improvviso, sono tornato indietro, e di estate in estate mi sono ritrovato a quando, da bambino, guardavo il cielo con quegli stessi occhi, aperti verso il mondo e oltre, grandi e felici, che si domandavano che vita mai avrei vissuto, e quanta ne avrei vissuto, e con chi, dove, e per chi, e che avevano dentro la speranza e il desiderio, l'oblio dell'uomo. Oggi quegli occhi sono più stanchi, un barlume di grigio affiora qui e la, ma sono gli stessi occhi di quel bambino che vedeva il cielo terso d'inizio estate e desiderava la vita, una vita. E anche oggi, che il cielo terso non è più d'inizio estate, è sempre il mio cielo, sulla mia città, e lo sguardo, anche se più stanco, è lo stesso, è il mio!!!
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
20-05-2012 | Ranieri Vito | Vero Antonella, condivido in pieno le tue parole… arrendersi mai | |
19-05-2012 | Bianchi Antonella | Bella questa tua poesia, riassume un percorso di vita, quello degli anni dell'infanzia mai dimenticata, sempre viva in ciascuno di noi, un cammino mai scontato, fatto di speranze e di sogni, anche se le disillusioni sono sempre lì in agguato, come i compromessi, uno oggi, un altro domani, finché ti ritrovi fuori... ma dentro resti tu, con gli stessi sogni e le stesse speranze mai dome... con gli stesso sguardo di quel bambino che eri a guardare il cielo.... immutato da sempre e per sempre |