Stelo nudo

Dall'alto di un soffio
senza respiro
quiete si staglia
in profili di pietra
come onda turchina.

Avvinghia-acre
morbidi rami a contrasto
d'ulivo dolce penetrando
ritmi di vago sogno.

Seduta accanto
a stelo nudo d'Eterna
grassa carne in fiore-nero
schiude vento di muta palma
oltre roventi tetti
domati da risa di gabbiani.
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04-09-2015 Redazione Oceano Le parole compongono in ellissi un pensiero nudo che qui veste in semantica dentro un campo ricco di ipotiposi crudo, di assenze afone, di rauchi colpi di respiro, di crosta estiva ma muta, dentro il sole che per assurdo non scalda, dentro l’onda che scavalca e non inonda.
Un cielo rarefatto, una vita esangue, un verde pallido dentro anemica materia. Soffoca in aridità di non razionalità!
E se potesse vedere oltre il ramo che cinge la sua ragione?
Parlerebbe con ragioni!
Dimmi corolla di spine nel tuo sogno porteresti illusioni di inquiete quieti e labbra mendiche?
L’anacenosi implicita nei versi suggerisce contemplazioni usuali e non, risposte indirette che qui parlano attraverso questa mente, l’ipotiposi suggestiva ellittica colma pienamente e rendono maestra di parole e sentire, di sensibilità e capacità versatile l’autrice sempre più dentro sue sensibilità e capacità.
L’impatto con l’epifonema rimanda alla libertà nel senso dello spazio, dentro la sineddoche vari/o pensieri/o, ad ognuno gli agire, l’attributo indica forma ma anche qualità perché la bontà è in chi la sa ben guardare ed apprezzare, l’immagine conclusiva è nelle parole che si depositeranno in quell’ulivo dolce che mira al cielo statico e senza inganno.
Applaudiamo dentro strofe cariche di sentimento in un oggi che si allontana da ogni forma di bellezza e di arte naturale per scalare senza sensi quel nudo stelo e il fiore nero.

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Pubblicata il 27-08-2015

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