Preghiera

Ti parlavo in silenzio 
mentre ti scarmigliavo 
nelle mani del vento 
e un gelsomino ti sfiorava. 

Ti parlavo in silenzio 
frammisto alla risacca 
del mare, evocando languori 
per fugare il torpore 
dalla tua bocca 
serrata di parole e baci. 

Ti parlavo in silenzio 
sprofondandomi vivo 
nella terra ovattata 
nel cappotto di neve, 
senza cappa di stelle 
e in balìa del tornado 
che mi lasciò stremato. 

Giunse l’aurora 
e andai per prati 
col secchiello bucato 
a cogliere odori, leggero 
leggero col retino colmo 
di farfalle inventate. 

Rubai colori 
intrecciando scialli di versi 
per sciogliere la neve, 
bruciai il letto di foglie 
ove giacque dolente 
un cammino straniero.
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Pubblicata il 18-05-2015

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