Guardare le stelle
E tu sempre a guardare le stelle, ignaro degli abissi che ti circondano Col naso all'insù a divorare con gli occhi ogni goccia d'infinito Perseverare ad ignorare che ad ogni passoù ti attende un crepaccio E' forse la stolta musica delle onde di mari oceani O il canto lontano che il vento ti porta sin dalle montagne rocciose Oppure il grugnito disperato dell'orso grigio ferito Appagante e dolcissimo il richiamo dei lupi alla luna Godimento selvaggio d'una solitudine che giunge sino ai deserti Amplesso completo dentro la sinfonia d'una voce che ti sta dentro Precipiti infine nei meandri della terra misteriosa e nera Ti sembra forse di volare oltre la galassia più lontana Tu vai in caduta libera sempre col naso in su a guardare le stelle Ma l'universo non possiede il cuore dell'uomo Tutto conosce ed interpreta, va al di la di se stesso Sorride agli altri universi mentre precipiti a guardarlo Un'ondata di polvere stellare forte e possente come la creazione Come un maremoto siderale dalle viscere di fuoco Ti riporta, ti riporta su, come una carezza, a contemplare altre stelle.
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18-01-2016 | Redazione Oceano | Nell’immenso dell’universo si disperde lo sguardo, aggrappando l’infinito al finito istante. Rincorrendo il cielo congiunto amabilmente all’esistenza, ritrovi il volo “a contemplare altre stelle”. |