L'ascensore

A cento chilometri di altezza l’atmosfera terrestre è tenuissima: solo poche molecole 
rimangono, indecise se restare legate al confortevole pianeta sotto di loro o librarsi 
in una crociera cosmica.  Solo poche molecole la cui professione è un po’ oscura e forse 
consiste solo nel rallentare, per attrito, le astronavi in orbita bassa.  Sì, a cento 
chilometri di altezza muore l’atmosfera e nasce il vuoto.  Qualche altra entità nasce 
e muore cento chilometri sopra le nostre teste.
                                             
18 aprile 1955.
“ Buongiorno e ben arrivato! ”   disse il vecchio signore dai capelli bianchi.
“ Ciao! ”    rispose il piccolo bimbo sorridente.  Il vecchio signore dai baffi bianchi 
aveva un’aria scanzonata, ironica, saggia.  Al bimbo pareva un nonno divertente, colto, 
sereno.  Il bambino era nudo, indifeso, curioso.     Il dialogo sgorgò spontaneo.    
“ Il mio nome è Alberto ” disse il vecchio “ Ed il tuo? ”.   
“ Io sono Kim , so quasi solo questo. Ignoro molte cose ”. 
“ Anch’io. Sei coreano? ”.    “ Centro! ”  rispose felice il bimbo “ Sei bravo, sai? ”.  
“ Oh… non molto. E dimmi: cosa vorresti fare da grande? Il calciatore? L’attore? Il generale? ”.
      “ No, vorrei diventare il Presidente delle due Coree unificate ”. “ Accipicchia! ”  
si lasciò scappare l’anziano signore “ Non si può certamente dire che tu non abbia le idee 
ben chiare. Complimenti! Perché questa aspirazione? ”.  “ Mi hanno detto che le due 
nazioni sono in guerra e per questo il mio popolo soffre indicibili pene ”.   
“ Sei proprio un bimbo estremamente assennato, ne nascessero tanti così! ”.   
“ Che problemi avete? ”.
“ Molti popoli, non solo il tuo, soffrono a causa di guerre o calamità naturali, ma 
se queste ultime sono inevitabili, le prime invece sono un monumento all’imbecillità 
umana. Schiere di uomini, donne e bambini soffrono e muoiono per consentire ad alcuni 
fortunati potenti di arricchirsi ulteriormente o di riportare effimere vittorie sui 
campi di battaglia. Se tu potessi stare qui, da lontano, a guardare per un centinaio 
di anni due grandi nazioni europee , cosa vedresti?  Dapprima la Plancia invade e 
conquista una striscia della Spigna, la quale nella seconda guerra punica se la 
riprende aggiungendovi per buon peso anche una zona trapezoidale del territorio dalla 
Plancia, la quale poi nella guerra dei cento mesi se la riconquista e penetra per un 
triangolo di 80 chilometri nella terra della Spigna, che durante la prima guerra 
mondiale se lo riprende e tutto ritorna come prima. Risultato dopo mille anni?   
STESSI CONFINI, GLI STESSI ! Alcuni politici e generali passati alla storia ( più 
famosi di artisti e scienziati, incredibile! ), alcuni ricchi un po’ più ricchi ed 
un mucchio di giovani soldati ventenni morti.  MORTI PER NIENTE ! ”.   
“ Cosa sono i confini? ”. “ Sono una cosa che divide i popoli.  Da quassù non si 
vedono, ma non si vedono neppure quando li attraversiamo. Esistono sono sulle cartine 
geopolitiche …..e nelle zucche vuote.     Triste, vero?   Ma ora io devo andare, 
d’altronde vedo che non hai bisogno di molti consigli né raccomandazioni, sono stato 
fortunato ”.      
“ Perché? ”. “ Perché hai già capito cosa significa vivere con saggezza. Molti bimbi 
la possiedono e poi, inspiegabilmente, perdono questo straordinario dono nell’adolescenza, 
che trascorrono generalmente come idioti completi, tranne poi rinsavire un po’ 
nell’età adulta e ridivenire saggi sul finire dell’esistenza.  Se al mondo ci fossero 
solo vecchi e bambini vivremmo certo in modo meno doloroso: il carico di sofferenze 
subite ogni anno dall’Umanità è spaventoso ”.      
“ Ma perché devi proprio andare? ”. 
“ Mi aspettano. Anche tu, d’altro canto, devi andare. Sai quale bottone premere? ”. 
“ Sì! Quello con la lettera  T che sta per “ TERRA” .  Dove ti aspettano? ”. 
“ Lassù, lontanissimo, nel mondo dei più ”. “ Il mondo dei più? E’ pieno di addizioni? ”.   
“ No ” sorrise il vecchio dai lunghi capelli bianchi pensando che però di croci era pieno 
“ è un modo di dire. Sto per morire e per raggiungere coloro che mi hanno preceduto.  

Sono molti di più di quelli che si muovono freneticamente laggiù. Li vedi? ”.   
“ No. Da qui non si possono scorgere ”.
“ E’ vero. Penso che quando il mondo dei più diventerà quello dei meno, e prima o poi 
succederà senz’altro con l’esplosione demografica in atto, le cose andranno ancor peggio! ”.  
“ Perché? ”.  “ Mi piaci ”.  “ Perché? ”. “ Perché chiedi spesso “ perché” ”.
“ Sono molto piccolo ”.  “ Certo! Comunque le cose laggiù andranno peggio, perché già 
ora molti bimbi che nascono trovano, alla sosta intermedia dei cento chilometri, 
vuoto l’ascensore che sale e non possono ottenere le informazioni, i consigli e le 
raccomandazioni indispensabili per condurre una vita orientata al bene.

In un lontano futuro sarà sempre peggio, gli appuntamenti tra chi va e chi viene 
saranno sempre più rari.  Mancherà il travaso di conoscenza ed esperienza, purtroppo! ”.
  “ Funziona così?  Tu sei quello che deve accogliermi? Una vita va ed una viene? ”.
           “ Sì! C’è chi nasce e c’è chi muore, per dirla in altro modo ”.
“ Tanto va la gatta al lardo….”.  “ No ”  sorrise il distinto signore “ questa frase 
riguarda qualcos’altro.  Comunque, non tutti i bambini nascono così maturi come te 
e devono avere un’accoglienza adeguata. Chissà! Forse le cose hanno incominciato ad 
andar storte quando le nascite hanno superato le morti, tanto tempo fa. Ma ora il 
tempo concessoci per conversare è terminato, addio dunque, e buona fortuna! ”.  
 “ Quale tasto devi schiacciare tu? ”. “ Il più alto, quello con il simbolo di un 
otto coricato.      Siamo molto stanchi, noi anziani…e anche i nostri numeri lo sono ” 
scherzò il vecchio.  “ L’otto è coricato perché è stanco? ”.   “ Non proprio ”  
sorrise il signore “ non vado all’ottavo piano, ci sono tre bottoni soltanto, 
vedi?   T , 100  e  un otto orizzontale.  Significano TERRA,   100 CHILOMETRI  
e  INFINITO. L’ascensore che scende e quello che sale si incontrano a cento 
chilometri dalla superficie del pianeta, e l’otto coricato è il simbolo dell’infinito ”.

 “ Dov’è l’infinito? ”.  “ Un po’ più in là di laggiù laggiù ”.  
“ Allora ci impiegherai  TANTO TEMPO! ”. “ Arriveremo insieme ”.   “ COOOME? ” 
Domandò sbigottito il quasi-neonato.   “ Perché e come: certo che tu fai sempre 
domande pertinenti.  Comunque è vero. Arriveremo insieme, tu laggiù ed io lassù ”. 
“ Non ci credo ”. “ Potresti fare anche lo scienziato. Però di ascensori io me
 ne intendo. Credimi ”. “ Ma non è possibile, cento chilometri in confronto 
al…..tutto ”.“ Tra la Terra e 100 chilometri ci sono esattamente tanti posti quanti 
tra 100 chilometri e l’infinito, quindi arriveremo insieme ”. “ Ancora non capisco ”.
 “ Quando tu sarai a 50 chilometri ( cioè 100 diviso 2 ) dal terreno, io sarò a 200 
chilometri ( 100 per 2 ).  I due punti 50 e 200 sono sposati tra loro o, se 
preferisci vista la tua giovane età, sono gemelli, collegati insomma.   E quando tu 
sarai a 10 chilometri dalla Terra, io sarò  a 1000 chilometri.  10 e 1000 sono gemelli! 
Come vedi ci sono tanti punti tra la Terra e la fine dell’atmosfera quanti tra questa 
e il paradiso ”.  “ BELLO! ”  disse Kim e, dopo aver salutato con la piccola manina 
il vecchio signore, schiacciò la grossa T.
Un attimo dopo a Seul nasceva un bellissimo bambino a cui fu dato il nome  Kim Soo 
Kim,ed un attimo dopo Albert Einstein raggiungeva l’infinito.



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11-03-2016 Redazione Oceano Il tema della morte è sempre una scheggia lancinante trainata sofferente nelle parole. Nel tuo racconto gli occhi di un bambino aperti al mondo e saggiamente scolpiti nelle tue parole.